Tre anni dopo e con la regia di Hideo Nakata, autore dell'originale giapponese Ringu torna la saga di Samara e della videocassetta assassina.

Purtroppo, a differenza del trend secondo cui oggi i sequels sono spesso migliori rispetto agli originali, The Ring 2 delude le aspettative.

Se il primo film, almeno dal punto di vista visivo, era eccezionale, la regia intimista di Nakata non porta la storia più avanti delle sue premesse, trasformando i suoi punti di forza in veri e propri cliché.

Ambientato sei mesi dopo gli eventi narrati nel primo film, la storia ha ancora - fortuntamente - protagonista l'affascinante Naomi Watts. Trasferitasi in una piccola cittadina dell’Oregon di nome Astoria, Rachel e suo figlio Aidan cercano di lasciarsi alle spalle i terribili avvenimenti del capitolo precedente e iniziare così una nuova vita. Diventata cronista per il giornale locale, la donna scopre con raccapriccio che un omicidio misterioso potrebbe avere qualche legame con il malefico vhs spargitore di morte per chiunque lo veda incautamente. Stavolta, però, il perfido spirito sembra avere sviluppato nuovi poteri. Quando Aidan è lasciato insieme ad un amico giornalista di Rachel, la crudele Samara lo raggiunge nella vasca da bagno dando vita ad una sequenza spettacolare e – al tempo stesso – spaventosa in cui l’acqua della vasca si sparge sul soffitto. La dottoressa del pronto soccorso dove il bambino viene ricoverato accusa la giornalista di violenza nei confronti del figlio. A quel punto Rachel sa di non avere alternativa: deve tornare a Seattle e indagare ancora sul passato della diabolica bambina cercando di conoscere - una volta per tutte - le sue origini.

Il ritorno della perfida Samara e della sua nemesi si perde, però, in una serie di quesiti cui - in fin dei conti - non vale la pena rispondere. La videocassetta che provoca la morte dopo la sua visione, i sette giorni di tempo per tentare di salvarsi sono ormai ridotti a prendere assai poco spazio nella storia.

Frettoloso e malamente costruito The Ring 2 lacera il pubblico tra la lotta contro il sonno e il reprimere le risate, soprattutto se si è visto la strepitosa parodia Scary Movie 3. L'umorismo involontario e un tono tutt'altro che spaventoso, fanno di The Ring 2 un'occasione perduta per riprendere le redini di una storia in maniera sensata, anziché soltanto per una mera vocazione commerciale.

Interamente incentrato su Naomi Watts (e fin qui ci siamo...) il film diventa incomprensibile se non si è visto il primo capitolo. Mentre tutti gli altri personaggi sono poco più che abbozzati, esilarante è la scena in cui i cervi (visibilmente creati con il computer) attaccano la macchina di Rachel in quella sequenza che può essere intitolata idealmente 'la vendetta di Bambi'. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti anche in senso non necessariamente metaforico. Quasi tutto il film ha a che fare con questo elemento fluido (non è un caso che Nakata abbia scritto la sceneggiatura del prossimo Dark Water), con il giovane attore David Dorfman, che - con aria patita e vagamente pretesca - si trascina per tutto il film tra una possessione e l'altra.

Un'occasione sprecata, ma - soprattutto - una pellicola sorprendentemente sbagliata che non solo non fa paura, ma fa ridere. Colpa di Scary Movie o meno, fatto sta che The Ring 2 colpisce per la sua superficialità con Nakata che pur tentando di stare dietro allo stile di Gore Verbinski, per un motivo o per l'altro, non riesce a fare davvero entrare lo spettatore nella storia.

Decisamente un vero peccato che - nonostante gli ottimi incassi americani - allunga un'ombra inquietante su The Ring 3 che sarebbe già allo studio...

E - almeno in questo caso - ricevere una videocassetta in grado di farci fuori dopo sette giorni, impedendoci di vedere un altro scempio del genere, potrebbe rappresentare una 'salvezza'...

Meno male che - almeno - in questo film c'è ancora Naomi Watts...