C'è qualcosa di particolarmente irritante in questo film in grado di creare parecchie aspettative, almeno sulla carta, giustificate. Un cast di nomi molto interessanti, una storia ambientata nella "carismatica" Georgia, un confine tra paranormale e realtà di tutti i giorni erano tutti elementi che lasciavano ben sperare. Per non parlare, poi, dell'autore della sceneggiatura Billy Bob Thornton regista, attore e marito di Angelina Jolie che già ci aveva colpito con i suoi interessantissimi Sling blade e Soldi sporchi. In più il nome di Sam Raimi a firmare la regia di un film con tutte le credenziali per diventare un vero e proprio classico.

Purtroppo il passaggio dalla carta alla pellicola è risultato molto più che traumatizzante. A parte una grandissima Cate Blanchett (sexy, scialba, interessante e dimessa al tempo stesso) gli attori recitano al minimo sindacale schiacciati da personaggi di maniera poco più che abbozzati in una trama imprevedbilmente slegata e artificiosa. E' per questo che la storia di una madre di famiglia con dei poteri extrasensoriali coinvolta nella soluzione di un omicidio anziché flirtare con gli X files o con il Vodoo, scivola lentamente verso il telefilm poliziesco con una franata improvvisa in un'aula di tribunale sullo stile - ahimé - alla Perry Mason. Tutto degenera e mentre Keanu Reeves, Hilary Swank e Greg Kinnear non sono in grado di puntellare le falle di una regia piatta e senza mordente, The gift segue passo, passo tutti i cliches di un cinema pessimo e sicuramente deja vu.

Poco più che un fondo di magazzino di lusso lanciato sul mercato per carburare una stagione appena ai suoi inizi.