Delos 22: Numeri Uno Numeri Uno

di Luigi Pachì

SPAZIO 2000

Questo angolo di Delos è dedicato alla storia dell'editoria di fantascienza attraverso la disamina del primo numero delle collane e delle riviste. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine di molti mitici numeri 1. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo..

Tra le varie case editrice che hanno pubblicato fantascienza in Italia figura anche l'Editrice il Picchio, una piccola struttura che si è prodigata sul finire degli anni '70, senza troppo successo di pubblico, nella proposizione di materiale di SF.

Spazio 2000 raggiunge le edicole nel giugno del 1977 con l'intento di carpire un po' di lettori al quasi monopolio di Urania. La copertina del numero uno, che viene qui presentato, è opera di Eddie Jones. La pubblicazione è però molto spartana e fin dalla prima scelta narrativa punta su vecchi classici non troppo famosi. L'impostazione è di quelle più tradizionali e spartane. Una breve introduzione al primo numero, un romanzo breve, un racconto, un brevissimo profilo d'autore e due recensioni. Niente di più, niente di meno. Spazio 2000 è curata da Antonio Bellomi, ben conosciuto nel settore da vari decenni, e già in questo numero d'esordio ospita un nome italiano. Il racconto dal titolo Soluzione Media, infatti, è opera della recentemente scomparsa Roberta Rambelli. Vista la pubblicità a pagina 125 per la Libra editrice, e considerando che questo racconto è apparso successivamente nel volume Le stelle perdute a cura della stessa Libra editrice, non è difficile pensare ad un accordo di collaborazione tra i due editori. Cosa per altro accaduta varie volte, come ad esempio i recenti lavori in collaborazione tra la Phoenix di Bologna e la Fanucci di Roma.

Tornando al nostro numero uno, per quanto riguarda l'idea di base di Spazio 2000, il suo direttore avrebbe voluto divulgare la SF d'avventura, quel tipo di fantascienza che secondo Bellomi nel 1977 veniva spesso trascurata per una tematica più impegnativa "ma quasi sempre più spenta, dove il concetto di trama è allegramente ritenuto superato in nome di non si sa bene quali canoni letterari-estetici". Questa vena leggermente polemica che apre il numero uno in questione serve a sottolineare come Spazio 2000 intendesse dare il massimo nei confronti delle trame perché convinto che la fantascienza, come il giallo, necessitasse soprattutto di un plot che fosse contemporaneamente attraente e comprensibile.

Il formato di Spazio 2000 è leggermente più piccolo di quello di Urania e questo numero uno costa 800 lire e si allinea ad altre pubblicazioni dell'epoca. Il romanzo d'esordio scelto è, come riportato in copertina, Il figlio dei due mondi ad opera di Edmond Hamilton, il poeta delle galassie e dell'infinito che non ha però mai avuto la critica dalla sua parte. Tra l'altro questo romanzo esce in Italia pochi mesi dopo la sua morte, avvenuta nel febbraio del 1977.

Spazio 2000, così come era prevedibile andandosi a rivedere la storia degli insuccessi editoriali italiani nell'ambito della fantascienza distribuita in edicola, chiude dopo pochissimi numeri senza lasciare traccia e lettori.