Nel numero di dicembre di Urania (il 1493 della collana) attualmente in edicola torna uno degli autori di fantascienza più amati e pubblicati in Italia: Robert Silverberg.

Il titolo del romanzo in italiano (Pianeta senza scampo) è molto più drammatico che quello originale (The Longest Way Home, 2002), ma entrambe i titoli prefigurano due aspetti presenti nell’opera: quello italiano, la situazione apparentemente senza via d’uscita del protagonista e, quello inglese, l’odissea che lo stesso dovrà affrontare per tornare  alla casa natia.

In un pianeta abitato da diverse creature indigene, più o meno intelligenti, e che ha subito due invasioni umane, la prima da parte degli appartenenti alla classe del “popolo”, che dopo un breve periodo di colonizzazione si è trovata in difficoltà, e la seconda da parte della classe dei “padroni” che invece, assoggettando  il “popolo” e organizzando il pianeta in grandi “Case”, è riuscita ha far fiorire un’economia basata sull’agricoltura.

Come in tutte le storie “classiste” che si rispettino il “popolo” ha tratti somatici volgari e si esprime con un linguaggio poco forbito, mentre i “padroni” sono alti, distinti e usano un linguaggio raffinato. Inevitabilmente scoppia la rivolta del “popolo” contro i “padroni” proprio mentre il protagonista Joseph, un rampollo di una delle più importanti Case del continente meridionale, si trova in  visita in una Casa del continente settentrionale.

Il romanzo inizia qui e narra le peripezie che il giovane, scampato miracolosamente alla violenza del “popolo”, dovrà affrontare per tornare all’amata magione.

Il quadro generale potrebbe suonare poco originale, e senz’altro lo è, per cui il lettore potrebbe avere dei forti dubbi sull’affrontare la lettura del romanzo e invece, a nostro modesto parere, sbaglierebbe, perché Silverberg è comunque un maestro nel coinvolgere e nel descrivere, nel sorprendere e nell’appassionare. Si può tranquillamente affermare che l’opera non è fondamentale (ma poche lo sono, già per definizione), ma si fa leggere con un certo diletto.

Questo mese sono in edicola anche Urania Collezione n. 23 con Venere più X (Venus Plus X, 1960) di Theodore Sturgeon e Urania Speciale n. 19 con l'antologia Mille e una galassia (The Year’s Best of SF 6, 2001) a cura di David G. Hartwell, con racconti di Ursula le Guin, Greg Egan e altri.