Mondadori non trascura i vacanzieri. Per loro, ma anche per chi le ferie le passa a casa, arrivano due romanzi notevoli, scritti da due autori di livello. Urania presenta un romanzo del ciclo dei Vor, La criocamera di Vorkosigan, ultimo capitolo della celebre, amata e pluripremiata saga ideata da Lois McMaster Bujold.

Ancora una volta Miles Vorkosigan si trova ad affrontare una situazione intricata e molto più pericolosa di quanto sembri. In una società ossessionata dalla morte come quella del pianeta Kibou-daini, la criogenesi offre a chi muore la speranza di essere risvegliato, una volta che la scienza medica sarà progredita a sufficienza.

Le criocamere sembrano garantire l'immortalità, ma non tutti i corpi custoditi nelle immense "criocombe" si sono affidati volontariamente al gelo, e ora si vuole diffondere la pratica anche su altri pianeti. Miles dovrà scoprire quali minacce celi la società orientaleggiante di Kibou-daini, dove ormai le persone congelate sono più di quelle vive.

L'autore

Lois McMaster Bujold, nata a Columbus (Ohio, Stati Uniti) nel 1949, ha vinto quattro volte il premio Hugo per il miglior romanzo. Con la popolarissima saga di Miles Vorkosigan ha dato vita a un classico della sf articolato in numerosi titoli, leggibili in modo indipendente l'uno dall'altro. La serie è cominciata nel 1986 con L’apprendista ammiraglio, mentre l’ultimo titolo, La criocamera di Vorkosigan (Cryoburn), è uscito nel 2010.

La quarta di copertina

Come funziona la prima franchise della vita eterna? È molto semplice, in teoria: i morti recenti vengono infilati nella criocamera e congelati fino al risveglio programmato, quando la tecnologia li resusciterà. Ma l’invenzione – che gli abitanti del pianeta New Hope II, soprannominato Kibou-daini, intendono commercializzare in tutta la galassia – insospettisce l’Ispettore Imperiale Miles Vorkosigan. Infatti, se tutti pretendessero di vivere all’infinito, qualcosa nel “turnismo dell’esistenza” prima o poi s’incepperebbe. Vorkosigan ha ragione: su New Hope ci sono grossi problemi, e la camera della vita rischia di suscitare un eccidio sul mondo stesso che l’ha brevettata.

Avventura spaziale anche sulle pagine di Urania Collezione: Poul Anderson ci racconta cosa succede quando un gruppo di cavalieri medievali incontra un'astronave aliena, la cattura e decide di impiegarla per liberare la Terrasanta.

Crociata spaziale è uno sfrenato romanzo di avventura, combattimenti e intrighi. Una delle migliori opere di un autore che ha sempre mantenuto alta la qualità. Una lettura divertente, apprezzabile anche se non ci si trova sotto un ombrellone.

L'autore

Poul Anderson scrittore americano di origine scandinava, nato il 25 novembre 1926 e scomparso il 31 luglio 2001, Poul Anderson appartiene a pieno titolo alla categoria dei maestri della sf. Tra i suoi molti capolavori fantascientifici e fantasy ricordiamo: Tau Zero, Quoziente 1000, Mondo senza stelle, Tre cuori e tre leoni e La spada spezzata. Crociata spaziale è uno dei suoi romanzi più ricchi d’ironia, come alcuni episodi della lunga saga dedicata a Dominic Flandry, l’agente dell’impero terrestre.

La quarta di copertina

"Liberiamo il Santo Sepolcro con le astronavi!" È questa l’idea geniale di un gruppo di crociati inglesi che – attaccati dai mostruosi occupanti di un oggetto extraterrestre – se ne impadroniscono per annullare la distanza che li separa dalla Terrasanta. Ma, come spesso accade nelle grandi storie d’avventura, il tradimento di un membro dell’equipaggio li proietta ben oltre, nel buio degli spazi galattici: da quel momento cominciano le inenarrabili avventure dei crociati interstellari, fino a un movimentato e imprevedibile finale.

Lois McMaster Bujold, La criocamera di Vorkosigan (Cryoburn, 2010), Mondadori, collana Urania 1585, traduzione di Flora Staglianò, pagg. 332, euro 4,50

Poul Anderson, Crociata spaziale (The high crusade, 1960), Mondadori, collana Urania Collezione 115, euro 5,90