Frank Herbert
Frank Herbert

A seguito dell’ultimo rinvio a causa dell’emergenza Covid, che ha messo in ginocchio l’industria cinematografica, dovremo aspettare a ottobre 2021 per potere vedere la seconda riduzione cinematografica di Dune, l’opera che ha regalato a Frank Herbert la fama mondiale. Quella di Denis Villenueve, infatti, arriverà dopo quella del 1984 per mano del maestro David Lynch con un cast stellare, senza contare i due adattamenti televisivi: Dune – Il destino dell'universo (2000) e I figli di Dune (2003).

Il ciclo di Dune è ormai una pietra miliare dell'immaginario fantascientifico mondiale, opera complessa che trascende il genere e da cui sono derivati poi altri cicli della letteratura fantascientifica. Un universo comprendente storia, politica ed ecologia che spesso, però, mette in ombra il resto della notevole produzione dello scrittore americano.

A porre rimedio ci ha pensato la Mondadori, che ha portato in libreria Esperimenti e Catastrofi, l’Urania Draghi versione rilegata di grande formato della storica collana di Fantascienza, che raccoglie ben tre romanzi del papà di Dune.

L’autore e l’Omeostasi Dinamica

Frank Patrick Herbert nasce a Tacoma nello stato di Washington l’8 ottobre del 1920, ma a soli 18 anni, a causa dei problemi economici che affliggevano la sua famiglia, si trasferisce a Salem nell’Oregon da uno zio, dove completerà gli studi. Qui verrà assunto all’Oregon Statesman, il principale quotidiano della capitale (oggi Statesman Journal), dove ricoprirà molteplici ruoli tra cui quello di fotografo, attività che proseguirà anche nella marina degli Stati Uniti durante il secondo conflitto mondiale. Dopo la guerra frequenterà l’università a Washington (che non completerà mai) e, ritornato in Oregon, alternerà la professione di giornalista a quella di romanziere. Pubblicherà il suo primo romanzo nel 1955 con il titolo Under Pressure (In Italia giunto nel 1959 su Urania con il titolo Smg Ram 2000), un successo più di critica che di pubblico. Poco dopo, mentre raccoglieva materiale per la realizzazione di un articolo scientifico sui Banchi di sabbia da pubblicare sulla rivista California Living, troverà ispirazione per la stesura del ciclo Dune, su cui lavorerà per tutto il resto della vita, alternandolo ad altri romanzi e a cicli come quello della Consensienza di cui fa parte Esperimento Dosadi, sul quale poi torneremo. Nel 1980, David Miller dedicherà un lungo saggio al nostro autore, evidenziando un fattore comune in tutta la sua produzione: l’Omeostasi dinamica. Negli apparati di approfondimento del volume è Sandro Pergameno a spiegarcelo: “Per Herbert se l’umanità non riesce a raggiungere un equilibrio al suo interno e con l’ambiente, l’esistenza sarà solo preda del caos. Ma anche se si ottiene l’equilibrio suddetto e la società si ferma in una sorta di stasi cristallizzata, l’umanità cadrà nella decadenza. In sostanza, la stasi deve essere disturbata e il caos cosi creato deve essere governato”.

Le tre opere presenti nel volume Mondadori sono tutte state scritte dopo che Herbert ha abbandonato la carriera da giornalista nel 1972

L’alveare di Hellstrom (1973)

Il primo dei tre romanzi è ispirato al documentario, premio Oscar 1971, La cronaca di Hellstrom (The Hellstrom Chronicle). Il film, quello che oggi definiremmo a metà tra un’opera di divulgazione classica sugli animali e un Mockumentary, è interpretato da Lawrence Pressman nel ruolo dell’inquietante entomologo Nils Hellstrom.

Questa pellicola mostra delle, ancora oggi straordinarie, sequenze di insetti che riescono a resistere alle condizioni più sfavorevoli e che con la loro cooperazione ottengono risultati straordinari: un varano abbattuto dalle formiche, una parete rocciosa che crolla sotto l’azione delle termiti. In sottofondo l’entomologo illustra come il genere umano potrebbe non sopravvivere alla straordinaria organizzazione sociale di esseri che, già presenti centinaia milioni di anni prima di noi, probabilmente ci vedranno scomparire. Questo film fu amato da registi quali Franco Zeffirelli e Sergio Leone ne disse: “È un magnifico film che ti sorprende, ti affascina e ti sconvolge come tutte le grandi verità. A noi uomini farebbe bene vederlo e rivederlo molto spesso”.

Herbert prende dei passaggi del film integrandoli nella sua narrazione, come sorta di introduzione e distacco tra i paragrafi, ampliando la figura dell’entomologo e mettendola tra i più brillanti Mad Doctors della storia della letteratura.

Gli Stati Uniti descritti in questo romanzo sono uno paese in cui dietro l’apparente libertà del “Sogno Americano” vi è un governo molto egemone e che non ha nulla da invidiare al Grande Fratello di Orwell. Il potere viene esercitato attraverso agenzie governative spesso in lotta non solo tra loro, ma anche al loro interno.

Un agente di una di queste organizzazioni rinviene casualmente in una biblioteca del Mit un piccolo faldone contenente documenti su un fantomatico “Progetto 40” (altro titolo con cui è diventato noto questo romanzo). I dati al suo interno, pur non completi, accendono il sospetto che si possa trattare di un’arma innovativa ed alcuni agenti cominciano ad investigare sulla faccenda. Si scopre che gli autori lavorano per l’entomologo Nils Hellstrom, scienziato e star internazionale dei documentari sugli insetti il quale gode di forti appoggi negli ambienti che contano. Il suo particolare set cinematografico è all’interno di una fattoria in Oregon, ma pian piano tutti gli agenti li inviati ad investigare scompaiono in modi misteriosi. Una squadra meglio organizzata comincia a scoprire una realtà molto diversa: la fattoria è la punta di un Iceberg, la parte visibile e comunicante con l’esterno di un enclave segreta. Questa società è fatta di esseri umani che vivono come degli insetti. Qui secoli di evoluzione e selezione genetica li hanno divisi in caste specializzate (seguendo appunto il modello degli insetti), hanno sviluppato tecnologie speciali per i loro scopi e al termine della propria esistenza, come in qualsiasi sistema autosufficiente, vengono “riciclati” in apposite vasche.

Il lettore compie un viaggio in questo mondo nascosto, ma non riesce a odiare questa realtà terribile; viene portato quasi, se non ad averne simpatia, ad apprezzare questa società umana modellata sugli insetti contrapposta a quello di uno stato di polizia non diverso da quelli moderni, fatto che rende quest’opera, a quasi mezzo secolo di vita, ancora molto attuale.

Esperimento Dosadi (1977) 

Il romanzo centrale della raccolta ci trasporta in un lontanissimo futuro dove diverse specie di esseri pensanti, tra cui gli umani, sono uniti in una sorta di federazione, la Consensienza. In questo universo, dove convivono stelle pensanti e vermi coscienti, vi è un luogo, il pianeta Dosadi, che è inaccessibile ai più per via di una particolare Barriera, il muro di Dio.

Questo pianeta presenta un'unica immensa colonia, Chu, dove sono stati impiantati per un particolare esperimento sociale centinaia di milioni di individui a cui, però, prima di inserirli nell’esperimento, è stata cancellata la memoria.

Gli abitanti di Chu sono stati prelevati da due razze: Umani e Gowachim; questi ultimi sono esseri senza alcuna apparente sensibilità, certezza e fiducia nel prossimo, di qualsiasi tipo esso sia. Hanno però una caratteristica peculiare: si ritengono i più capaci dal punto di vista legale ed esercitano questa particolare attitudine nelle arene dei tribunali dove la vittoria sancisce la possibilità, all’accusatore o al difensore, di uccidere il perdente.

Il pianeta è in gran parte arido e spoglio e presenta una flora particolarmente velenosa per le due razze, lì forzatamente impiantate. Il protagonista è Jorj X. McKie, umano del Sersab, il Servizio di Sabotaggio del Consiglio, l’organo supremo di polizia della Consenzienza. In questa particolare accezione del termine, il sabotatore è una sorta di agente speciale che ha il compito di intervenire quando gli equilibri (di potere, sociali o di altro tipo) potrebbero diventare troppo stagnanti e inoltre Jorj è uno dei pochi esseri senzienti accettato dai Gowachin, come capace di comprendere la loro società e la loro razza potendo, proprio per questa capacità, esercitare come avvocato la loro legge. Il Sersab viene a conoscenza del pianeta Dosadi e del fatto che, per un enigmatico motivo, si è deciso di terminare l’esperimento sociale con la repentina distruzione dell’intero pianeta e dei suoi abitanti. Su più fronti Jori si troverà a lottare per la sua e la altrui salvezza.

Il Morbo Bianco (1982)

L’ultimo romanzo ci riporta sulla terra nel presente (dell’epoca in cui è stato scritto, l’inizio degli anni Ottanta) in uno scenario apocalittico tra terrorismo e pandemia.

John Roe O’Neil è un brillante Biologo molecolare Statunitense che decide di trasferirsi con la sua famiglia per condurre delle ricerche nella terra dei suoi avi: l’Irlanda. A Dublino, però, in un attentato dinamitardo dell’IRA troveranno la morte sua moglie e i suoi due figli.

Un insano desiderio di vendetta si impadronisce dello scienziato che sviluppa in laboratorio un virus tremendo. Il suo scopo è punire principalmente tre stati: l’Irlanda che ha causato la morte di quanto aveva di più caro, l’Inghilterra che opprimendo il popolo Irlandese li ha costretti a ricorrere all’omicidio di persone innocenti, e la Libia, un gigantesco campo di addestramento per terroristi ha permesso di formare gli assassini della sua famiglia.

L’arma biologica ha pochi effetti sui maschi mentre risulta mortale per le donne: non resterà confinata soltanto ai tre paesi citati prima, ma da piaga locale si trasformerà presto in pandemia. Oltre al disastro sanitario ci sarà un disastro sociale di proporzioni inimmaginabili. In pieno delirio apocalittico, i governi non si fanno scrupolo e ricorreranno a ogni mezzo per proteggersi: Boston sarà cancellata da un incendio purificatore, Roma con la Città del Vaticano nuclearizzata e le bombe cadranno sul Nord Africa.

Mentre intorno il mondo si dissolve, nella stessa Irlanda dove tutto è cominciato, lo scienziato intraprenderà un percorso di comprensione, una sorta di catarsi, accompagnato da un prete, da un orfano che ha fatto il voto di silenzio dopo la morte della madre e da uno dei terroristi che ha fatto detonare l’ordigno che ha spazzato via la sua famiglia.

Il morbo bianco è un opera matura, una storia di amore e vendetta, un testamento che l’autore ci lascia insieme alla riflessione sulla scienza e i suoi limiti morali.