Sono uscito dal cinema, subito dopo la visione di Star Wars Il risveglio della forza, abbastanza sospeso nella mia valutazione del film.

Tale sospensione era dovuta al fatto che il giudizio di un film può, e spesso deve, tenere conto di quanto il soggetto sia originale, di quanto la sceneggiatura sia brillante, di come tecnicamente sia stato girato, montato, eccetera…

Da questo punto di vista Il risveglio della forza può vantare una tecnica che è all'altezza delle aspettative per un film del suo genere e una sceneggiatura brillante, ma di originale vi è ben poco: l'episodio IV – Guerre stellari o Una nuova speranza – e il V – L'impero colpisce ancora – sono stati abbondantemente ripresi e le linee che la storia segue nel proprio sviluppo sono in alcuni casi a una distanza davvero minima da quanto proposto nei film originali.

Badate bene, la distanza c'è e con un gusto molto pop ci sono rimescolamenti e ribaltamenti, alcuni dei quali anche parecchio divertenti.

Non posso negare quindi, come dicevo poc'anzi, di essere uscito dalla sala chiacchierando con gli amici incontrati per l'occasione e sottolineando appunto tutto questo – con una dovizia di particolari che vi risparmio perché mai vorrei guastarvi il film – e indeciso su quanto mi fosse piaciuto.

Piaciuto, l'ho detto. 

Il film infatti mi è piaciuto e, anzi, mi è piaciuto parecchio nonostante – o forse proprio per – il difetto di cui sopra; ora provo a spiegarmi meglio.

Premetto che, vista la delusione della seconda trilogia, quella degli anni '99/'05, prodotta da Lucas, avevo fatto uno sforzo per tenere basse le aspettative; tale sforzo è stato vanificato dalla possibilità di vedere il film in anteprima.

E quindi lo confesso: al momento dei titoli di testa sono tornato ragazzino con gli occhi sgranati e l'attesa di vedere tornare in azione i miei eroi.

Han Solo, la principessa Leia e i droidi, Luke Skywalker: gli ultra-quarantenni come me aspettavano di vederli riapparire, invecchiati ma uguali a se stessi, mentre i pochi bambini presenti in sala aspettavano di vedere i miti del papà seduto a fianco a loro.

Questa è secondo me la miglior chiave di lettura: Han, la principessa e Luke sono miti anche nel film: sono gli eroi di una guerra lontana 30 anni, di cui i giovani nuovi protagonisti hanno sentito parlare e che poi sono spariti e sono stati dimenticati o quasi.

Sono personaggi di cui Finn e Rey vogliono ricalcare le orme, così come Kylo Ren vuole ricalcare quelle di Darth Vader mentre il Primo Ordine, agli ordini di Snoke, persegue la creazione di un nuovo impero galattico.

Questo, unito al fatto che la nuova generazione di eroi e malvagi è decisamente accattivante, mi porta a dire che nel caso di questo film tutte le considerazioni sul rispetto dovuto ai fan sono per lo più atteggiamenti da nerd spocchioso e che il mio scopo, quando siedo al buio in sala e i titoli cominciano a scorrere allontanandosi tra le stelle, non è cercare difetti ma trattenere il fiato mentre un gruppo scalcagnato di eroi, più o meno riluttanti, porta avanti la lotta contro il lato oscuro.

Star Wars Il risveglio della forza raggiunge perfettamente l'obiettivo.

In conclusione: nei prossimi giorni tornerò al cinema con anche mia figlia novenne e gioirò nel suo sgranare gli occhi di fronte, per la prima volta, a un incrociatore stellare che riempie uno schermo cinematografico.