Se non avete ancora visto Star Trek Into Darkness allora saltate pure questo editoriale, ma tornate a leggerlo dopo. 

Premesso che sono un trekker, uno che ha visto i telefilm, tutti i film, ho la mia collezione di romanzi, fumetti, gadget vari (dai pupazzi alle astronavi). Ovviamente ho le mie preferenze, ma conosco l'universo creato da Gene Roddenberry, anche per aver letto molti dei saggi pubblicati in Italia sull'argomento.

Premetto anche che avevo molto apprezzato il primo film di J.J. Abrams, non riuscendo a capire le critiche che qua e là si era tirato il film. Anzi, a mio avviso il creatore di lost aveva rinverdito la saga, aggiornandola ai tempi in cui viviamo, senza aver tradito (almeno non in modo esagerato) il credo di Roddenberry.

Detto questo, lo dico subito Star Trek Into Darkness non mi è piaciuto. Lo trovato bello dal punto di vista dell'azione, degli effetti speciali, perfino la trama non era male. Ma quello che non mi è andato proprio giù è perché rifare una sorta di reboot del secondo film, Star Trek II - L'ira di Khan? Perché permettere ad ognuno di noi un paragone tra quest'ultimo film e quello di Abrams? Perché permettere un paragone tra Khan-Ricardo Montalban e Khan-Benedict Cumberbatch? Non si poteva fare una storia totalmente diversa?

Non crediamo che al regista di Super 8 non manchi la creatività, la voglia di inventare storie nuove, così come non crediamo che difettino di fantasia gli sceneggiatori Alex KurtzmanRoberto OrciDamon Lindelof.

Ciò che ha fatto sempre la differenza tra Star Trek e l'altra fantascienza cine-televisiva sono proprio le idee, magari gli effetti speciali erano di cartapesta, ma con le idee di Star Trek potevi anche arrovellarti per tutta la notte, dopo aver visto un episodio o un film. 

Con questo film, Abrams ha ridotto Star Trek a poca cosa, a certa fantascienza caciarona e rumorosa che c'è in giro e questo non è stato un bene. Poi, Into Darkness potrà anche essere il film della saga più visto, quello che ha incassato di più, ma Star Trek e altra cosa.

Non sono un nostalgico, mi ripeto, con il primo film mi sembrava che il regista americano avesse capito, pur non essendo proprio un fan della saga, cosa significasse Star Trek, quale messaggio ha dato nei suoi quasi cinquant'anni di vita. E invece niente...

Ora Abrams dovrà occuparsi di Guerre Stellari, di cui ha sempre detto di essere un fan. Ci auguriamo che George Lucas possa supervisionare... ma anche che il prossimo film su Star Trek possa essere "curato" - e uso questa parola non a caso - da un altro regista, magari qualcuno che sia un vero appassionato.