La storia dietro il sequel dello Star Trek made in JJ Abrams potrebbe rivaleggiare con i misteri di una qualsiasi delle sue serie tv: abbiamo passato il 2011 senza alcuna conferma che Abrams sarebbe tornato sulla sedia del regista, senza avere aggiornamenti sul plot e nemmeno certezze sull'inizio delle riprese.

Verso la fine dell'anno scorso qualche tassello è andato al suo posto, ma a quanto sembra, la sceneggiatura non è proprio uno di questi. All'alba del 25 gennaio di quest'anno Zachary Quinto/Spock era stato intervistato da E! on line proprio sull'atteso sequel e nell'occasione ha raccontato che mancava un mese all'inizio delle riprese e ancora nessuno del cast aveva visto la sceneggiatura: "Eravamo alla metà di dicembre e io alla fine ho detto loro Abbiamo bisogno di leggere una sceneggiatura. Ci hanno messo molto ma solo perché c'era stato uno sciopero degli sceneggiatori e non avevano potuto lavorarci. Ora si sta evolvendo...su base regolare".

Subito dopo sono cominciati i commenti perplessi in rete, motivo per cui uno degli sceneggiatori, Roberto Orci, ha pensato di mettere le cose in chiaro: "Innanzitutto, questo film non è scritto su commissione. Siamo io, Alex Kurtzman e Damon Lindelof che, grazie all'ombrello protettivo del successo del primo film, abbiamo avuto meno interferenze da parte della casa di produzione di quanto non accada agli altri. Questo è il contrario di lavoro su commissione".

Ma il team non si è mai allontanato dal soggetto: "Abbiamo lavorato sul videogame, sul fumetto e sulla sceneggiatura per gli ultimi due anni e lo abbiamo fatto senza alcun contratto con la produzione. Avevamo un accordo sulla sceneggiatura, ma il resto era pro-bono, per mantenere consistente il mondo che avevamo creato".

Le motivazioni per il ritardo sono quindi di un livello completamente diverso da quello immaginato: "Il motivo per cui lo script non è stato completato fino a poco tempo fa è puramente filosofico: non c'era ancora una data di uscita e una disponibilità di JJ, motivo per cui se la sceneggiatura fosse finita su uno scaffale per un anno, non sarebbe stata più attuale. Niente rovina di più uno script che starsene ferma a prendere polvere, perché la gente comincia a ripensarci e finisce col crollare tutta l'impalcatura".

Orci ci tiene a precisare che l'idea di base è rimasta inalterata: "La storia non è cambiata, la struttura non è cambiata e le scene d'azione non sono cambiate. Sospetto che i cambiamenti a cui ha fatto riferimento Zachary siano legati all'interazione tra i personaggi, dove abbiamo lavorato con più precisione sui loro livelli di amicizia, quanto bene si conoscono e cosa è accaduto loro mentre erano fuori scena, insomma tutto quello che serve agli attori perché capiscano da dove arrivano i loro personaggi. E quando descriviamo le stesse scene ad attori diversi, il loro atteggiamento cambia rispetto a ciò che hanno passato i loro personaggi".

Senza contare un dettaglio per loro importante: "Il tempo passato nel mondo reale è diverso da quello passato nel mondo del film, per cui era necessaria una ripulitura per sistemare il tutto".

Infine, si è aggiunto l'ingrediente Abrams: "L'elemento più strambo che si è aggiunto è che JJ voleva muovere la macchina da presa: grazie all'evoluzione delle tecnologie siamo in grado di farla muovere all'interno dell'astronave in modi che prima non erano possibili. Per cui alcune battute cambiavano a seconda della posizione dell'attore e delle coreografie studiate per le riprese. Per uno sceneggiatore è una cosa che ti tiene sulle spine, ma è divertente e ne vale la pena".

A presto con le prossime notizie dall'Enterprise.