Dopo una lunga assenza, torna finalmente la scrittrice afroamericana Octavia E. Butler, che nella sua carriera ha vinto sia il premio Hugo e sia il premio Nebula, per citare i più importanti. Fanucci Editore ha pubblicato La luce del sole (Fledgling, 2005), la sua ultima opera.

In Italia, oltre ai racconti pubblicati su varie riviste, sono stati pubblicati i romanzi delle serie dei Patternists, che comprende cinque volumi di cui il primo inedito, tre pubblicati nella collana Iperfiction e uno nella collana Urania. Anche della trilogia Xenogenesis non è stato pubblicato il terzo, mentre i due romanzi che compongono la serie delle Parabole sono stati pubblicati entrambi da Fanucci (La parabola del seminatore e La parabola dei talenti).

La luce del sole è stato scritto dopo un lungo silenzio durato quasi quattro anni. Narra la storia di Shori, una ragazzina che si sveglia in un luogo oscuro, piena di dolori e con una fame lancinante. Riesce fortunosamente a catturare un animale che si trova all'interno della grotta, e lo sbrana comportandosi come un animale selvaggio. Dopo riesce a uscire dalla grotta, fuori piove e si scopre completamente nuda e senza capelli.

Vicino alla grotta ci sono case in rovina, dove trova degli abiti. Scopre presto che la luce del sole è bruciante, così è costretta a nascondersi durante il giorno. Di notte, mentre cammina lungo una strada, accanto a lei si ferma un'auto. L'uomo, un operaio di nome Wright alla guida, si offre di accompagnarla in un ospedale, lei si ribella e lo morde su una mano, poi gli succhia il sangue con grande piacere sia di lei che dell'uomo. Shori scopre di essere un vampiro.

Ma le scoperte per la ragazzina saranno molte. Scoprirà di avere ben 53 anni, di appartenere alla razza degli Ina, che vive con suoi usi e costumi sulla Terra insieme agli umani. Shori è il frutto di un esperimento genetico che una parte degli esseri della sua razza non approva: dovrà lottare e difendersi da chi la vuole eliminare per sempre.

Un brano dal testo

Si scostò da me in preda alla collera e alla voglia di litigare, ma consapevole che avrebbe obbedito. "A volte dimentico ciò che puoi farmi" disse.

"Lo faccio per la tua incolumità" dissi. Dopo un istante sospirò. "Sei piccola, ma metti paura" disse.

Non avendo idea di come replicare, ignorai le sue parole. "Voleva venire anche Theodora" dissi. "Non ho potuto dirle di sì, benché volessi. L'unica persona che desidero di più sei tu. Ho bisogno di te tutto intero e ho bisogno che tu tenga al sicuro Brook e Celia." Scosse la testa e mi cinse le spalle con un braccio; da arrabbiata la sua espressione si fece perplessa. "È la dichiarazione d'amore meno romantica che abbia mai sentito. 0 mi sbaglio? Mi ami, Shori, oppure ho solo un buon sapore?"

"Non hai un buon sapore" dissi con il sorriso sulle labbra. "Hai un sapore stupendo." Mi feci più seria. "Preferirei prendermi un'altra pallottola che perderti." "Sempre più romantica" disse, scuotendo la testa. Si chinò, mi sollevò da terra e mi baciò. Lo mordicchiai, l'assaporai e lo sentii trarre un rapido sospiro. Mi stringeva forte a sé; chiusi gli occhi un istante, sommersa dal profumo, il corpo e il sapore di lui.

L'autrice

Octavia Estelle Butler (Pasadena, 22 giugno 1947 – Washington, 24 febbraio 2006) è la più nota scrittrice afroamericana di fantascienza. Nata il 22 giugno 1947 a Pasadena, in California, si definiva "confortevolmente asociale, una eremita nel centro di Los Angeles, pessimista, femminista, uno strano miscuglio di pigrizia e ambizione, di perplessità e sicurezza". Nei suoi romanzi si raccontano i conflitti razziali e tra i sessi, le difficoltà delle minoranze, la segregazione dei ‘diversi’, alieni e terrestri. Butler ha ricevuto molti riconoscimenti (anche al di fuori del genere): ha ottenuto il premio Hugo nel 1984 con il racconto Speech Sounds e di nuovo nel 1985 con Bloodchild (che ha vinto anche il Nebula). Tra le sue opere più importanti ricordiamo il ciclo dei telepati di Patternmaster e la trilogia della Xenogenesi. La parabola dei talenti, seguito di La parabola del seminatore (Solaria 4, aprile 2000) si è aggiudicato nel 2000 il premio Nebula.

La quarta di copertina

Shori è una ragazzina colpita da una forma di amnesia selettiva, condotta dalle sue stesse abilità a una scoperta sensazionale: sopravvissuta alla strage della propria comunità, è in realtà una vampira di cinquantatré anni geneticamente modificata per essere immune alla luce del sole, la figlia perduta di un’antica razza di creature semi-immortali, gli Ina, che vivono in misteriosa simbiosi con il genere umano. Dopo il risveglio traumatico in una caverna, dimentica del proprio passato e protetta dalla pelle scura, dovrà lottare per difendersi da chi vuole annientarla definitivamente.

Octavia Butler, La luce del sole (Fledgling, 2005), traduzione Marco Raspa, Fanucci Editore, collana Tif Extra, pagg. 343, euro 14,90