Tyrese Gibson torna ad interpretare il Sergente Epps in Transformers La Vendetta del Caduto, ;;;;;sequel dell’originale diretto anche quello da Michael Bay nel 2007. Ma il trentunenne attore americano ha in serbo anche un’altra sorpresa: Mayhem, un supereroe afroamericano che debutterà sugli scaffali dei negozi americani il 5 agosto e il cui primo numero ha già ottenuto oltre diecimila prenotazioni in un solo negozio. Nel frattempo Gibson continua la sua carriera nella musica pop. Dove trova il tempo? Così lo spiega a Fantascienza.com “Gli unici limiti che abbiamo sono quelli che ci creiamo da soli.” Dice “Mi interessa fare capire ai suoi lettori che la mia non è ‘magia’, ma soltanto un grande impegno. I teenagers devono sapere che non ci sono limiti. L’importante che non abbiamo paura di esprimere le proprie idee. Il mondo le conoscerà solo se loro vogliono davvero.”

La forza della volontà…

Pensiamo a Transfomers. Oggi l’autore della serie originale è un signore giapponese che ha ottantasei anni e che io ho conosciuto avendo l’onore di stringergli la mano. Un giorno guardando delle automobili lui ha pensato: ‘Posso trasformarle in robot…” La sua idea è quella che è celebrata nel nostro film da Michael Bay, ma – la cosa più importante ancora – che la sua idea, oggi, appartiene al mondo intero.  Se avesse avuto dei timori, però, oggi Transformers non esisterebbe e io e lei non staremmo parlando di questo film… tutto quello che facciamo deriva dal coraggio di portare avanti le nostre idee. 

Il coraggio è la chiave?

La domanda lei la pone ad uno che è nato nel Ghetto e che, nonostante il razzismo, è andato avanti senza curarsi di quello che succedeva. Devono essere le nostre idee a trainarci non il confronto con gli altri. Non bisogna, però, confondere la serietà con la malinconia. Mi impegno molto, lavoro sodo, ma mi diverto anche tanto e sono felice. Credo che abbiamo il dovere di abbracciare in pieno la nostra vita. 

Quando ha deciso di scrivere un fumetto?

La prima volta che sono stato al Comicon di San Diego con Jason Statham per Death Race ;;;;;sono rimasto esterrefatto dall’atmosfera che si respirava e mi sono sentito conquistato da tutta quella passione. Nel corso degli ultimi anni mi sono stati offerti ruoli per Pantera Nera nel prossimo Capitan America e Luke Cage. Anziché aspettare le proposte degli altri, ho deciso di crearmi da solo il mio fumetto. 

Chi è Mayhem?

Un moderno Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Di giorno vive nelle cantine di una Chiesa in una parrocchia povera di Los Angeles: lavora con il pastore e prega. Soffre molto dal punto di vista spirituale e vive molti dubbi. È un po’ pazzo… 

Il mondo ha ancora bisogno di supereroi?

Sì, assolutamente. I supereroi ci aiutano a sfuggire dalle tristezze del mondo. La gente ha bisogno di sentirsi come loro per trovare la forza di reagire. Quando leggi un fumetto ti senti potente come il protagonista.  

Impari molto…

Soprattutto ad affrontare le sfide personali della tua vita e a superarle.  

Mayhem è uno dei primi supereroi dell’era di Barack Obama…

È vero: del resto Barack Obama ha avuto un enorme impatto non solo sugli afroamericani, ma su tutti quanti. Lui non si è dato dei limiti, e ha ignorato le minacce di morte di chi lo chiamava ‘sporco negro!”. Lui si è detto: “Ho un progetto, un’idea e vivrò cercando di portarli avanti.” Se, invece, avesse pensato: ”Nessun nero, prima di me, è stato Presidente degli Stati Uniti…” non ce l’avrebbe mai fatta. Ancora una volta l’importante è non crearsi dei limiti. Non è stato facile, ovviamente, ma lui è arrivato dove voleva.