Insussistenza della realtà e potenzialità cerebrali (verso il postumano)
La possibilità di interferire con e su quanto ci circonda rafforza l’ipotesi della insussistenza
Un assiduo allenamento e sviluppo di questa potenzialità (produzione di energia proveniente dalla successione di stadi caotici e ordinati) avrebbe l’immediata conseguenza di un sempre maggior controllo di quello che si definisce “reale”, ma non solo. Il traguardo sarebbe la facoltà di cambiarlo completamente o perfino plasmare “realtà” affatto nuove, sempre più in rapida successione, per adattare il contesto esteriore in modo olografico alle necessità tanto di conservazione di sé che di progresso neuro-psichico. L’influenza di tale energia mentale agirebbe su un “sostrato” informe, preesistente addirittura al noumeno6, al quale dare forma, legge, valide fino al prossimo passaggio e mutamento.
Una risorsa psichica formidabile, che, grazie ad un potenziamento nanotecnologico, si configurerebbe quale capacità basilare per la sopravvivenza e l’evoluzione dell’essere postumano, che giungerebbe a camminare in una scenografia denominata “realtà” vedendone chiaramente le trame, così da tesserle e plasmarle a propria esigenza.












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