Nel 2012 il mondo così come lo conosciamo finirà. Non si conoscono altri particolari, ne le modalità di estinzione del genere umano, ma si ipotizzano due giorni precisi: il 21 o il 23 dicembre. La notizia circola in rete già da un bel po’, ma ovviamente i poteri forti cercano di tenerla occultata il più possibile. L’annuncio lo avevano già dato i Maya, la cui civiltà risale al 1500 a. c., ma anche qui i poteri forti sono stati bravi a celare questa agghiacciante verità.

Secondo i Maya ci sono cinque Ere cosmiche, corrispondenti ad altrettante civiltà. Le precedenti quattro Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con degli immani sconvolgimenti ambientali. Noi siamo nella quinta, la cosiddetta Età dell’Oro che secondo il calendario Maya finirà nel 2012. Rassegniamoci, così va la vita, come diceva un famoso scrittore di fantascienza.

Alcuni ricercatori però stanno cercando di correre ai ripari. Maurice Cotterell e Adrian Gilbert, ad esempio, hanno studiato i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya e hanno scoperto che furono causati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell’asse del pianeta. Praticamente, ogni tanto la Terra subisce una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare. Questo provoca enormi catastrofi sul nostro insignificante pianeta. Ebbene, Cotterell, in base ai suoi studi sull’attività delle macchie solari e sul calendario Maya, ha concluso che la fine della quinta Era dei Maya coincide con la prossima inversione del campo magnetico terrestre, prevista proprio per il 2012.

Per fortuna c’è anche chi ci rassicura, come lo scrittore Massimo Polidoro, che è considerato uno dei maggiori esperti internazionali nel campo della psicologia dell'insolito, del paranormale e dei misteri in generale, ma è anche Segretario nazionale e co-fondatore, insieme a Piero Angela, Margherita Hack e Silvio Garattini, del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Polidoro sostiene che si tratta di una scempiaggine: la profezia dei Maya è solo il frutto di una errata interpretazione. Per lui la fine del mondo è posticipata solo di un pochino: più o meno tra 5-7 miliardi di anni, quando il Sole si spegnerà. Possiamo tirare un respiro di sollievo. Certo quest’ultima teoria non è affascinante come la prima, dobbiamo, convenire, perché in fondo ci piace sguazzare nel torbido mare magnum del mistero, del paranormale, della parascienza, della pseudoscienza e chi ne ha più ne metta.

Ne sanno qualcosa alcune trasmissioni che vogliono spacciarsi per scientifiche, ma che con la scienza non hanno nulla a che fare. I temi sono i più vari: dagli ufo ai cerchi del grano, dalla presenza di fantasmi in vecchi castelli e così via. Insomma un armamentario che i lettori di letteratura fantastica e della fantascienza conoscono bene e che - a differenza degli sprovveduti telespettatori – sanno bene essere solo il frutto della fantasia dello scrittore. Si legge, ci si diverte e si esplora con la mente situazioni e mondi impossibili, ma chiuso il libro si ritorna alla realtà. La migliore fantascienza, poi, non solo è scritta da scienziati (Asimov, Clarcke, Sagan, Hoyle, Egan, Rucker, tanto per fare qualche nome), ma poggia su fatti scientifici per andare oltre e immaginare, speculare su di essi. E poi non dobbiamo dimenticarci che il lettore (o se volete lo spettator di film e telefilm di fantascienza) applica un meccanismo psicologico, quando gode di un prodotto di fantasia, che si chiama la volontaria sospensione dell'incredulità. Di cosa si tratta? Semplice, si mettono da parte – solo momentaneamente - le proprie facoltà critiche e si accettano eventuali incongruenze presenti nell’opera artistica di cui si sta godendo. Un meccanismo antico, che proviene dal teatro, ma che funziona ancora oggi.

Non ci sembra di poter dire altrettanto di chi guarda certi programmi televisivi di parascienza e che volontariamente spacciano per verità le cose più assurde.

Il problema è – diciamola tutta – una questione di invidia, perché mentre la fantascienza viene completamente ignorata dai grandi media, del paranormale o della pseudoscienza ne è piena la televisione e non mancano articoli su quotidiani a grande tiratura. Se volete chiamatela pure invidia da mass-media.