Ricerca: «la fatica del vivere»
Le brigate fantasma
4 su 5
di John Scalzi
The Ghost Brigades, 2006, Gargoyle, 2012
Morire per vivere
4 su 5
di John Scalzi
Old man's War, 2005, Gargoyle, 2012
A che ora è la fine del mondo? (Aspettando Obama)
Intervista con M. Night Shyamalan - regista di Il Sesto Senso, Unbreakable e The Village - sull'ultima sua fatica cinematografica: E venne il giorno…
LeggiChe fatica essere un supereroe
Iron Man al cinema è al centro dello speciale del numero 106 di Delos. Nella sezione racconti, una storia breve di Virginio Marafante
LeggiKurt Vonnegut: la tragica ironia del vivere
Di lui si dice che sia partito dalla fantascienza per diventare uno dei maggiori scrittori nordamericani. Un umorismo irriverente e una spietata satira sociale reggono le direttrici della sua produzione. L’involuzione empatica provocata dalla tecnologia e la denuncia senza mezze misure dell’idiozia e dell’assurdità della guerra sono i temi ricorrenti della sua produzione. Leggendo i suoi libri può capitarvi la surreale occasione d’imbattervi in Kilgore Trout, uno strampalato scrittore di fantascienza. Signore e signori, a voi: Kurt Vonnegut.
LeggiStella doppia 1
Delos Science Fiction cambia casa e va a vivere con Il Corriere della fantascienza: saranno felici insieme?
LeggiNon ci sono più le mezze stagioni
Le temperature salgono, i fiumi seccano, le massime spazzano via ogni record precedente, i meteorologi arrancano, i condizionatori non bastano più. Il caldo opprimente ci fa vivere male il presente e la deserificazione minaccia il nostro futuro. Siamo pronti a fare i conti con la terra bruciata? Ecco come la fantascienza ci prepara ad affrontarla.
LeggiAuto usate, medium e cristalli: fidarsi è bene ma...
Carl Sagan è stato forse il più noto astronomo del mondo. Prima della sua scomparsa, è stato direttore del Laboratory for Planetary Studies alla Cornell University, autore di molti libri di carattere scientifico e divulgativo e vincitore del premio Pulitzer.
Il suo ultimo libro è "Il mondo infestato dai demoni", un'opera in cui viene fuori tutta la passione e l'onestà intellettuale di un uomo che è stato soprattutto uno scienziato umanista.
Sagan ha sempre affermato la possibilità di esistenza di vita extraterrestre, e molti dei suoi lavori sono dedicati a descriverne condizioni e possibilità.
Sagan ha passato tutta la sua vita a cercare di conoscere, convinto di vivere in un modo che avesse più bisogno del desiderio di scoprire che della volontà di credere non ha mai smesso di indagare criticamente e di divulgare la passione per la conoscenza. Quando si è spento per una polmonite il 21 dicembre 1996 è scomparso uno dei più grandi razionalisti che abbiano operato nel secolo passato, una persona per la quale non c'esistevano verità sacre, domande proibite, né argomenti troppo sensibili o delicati da sondare.
Uno spirito libero che ha riposto fiducia nella scienza per far buio nell'oscurità, perché capace di autocorreggersi, di analizzare i fatti criticamente, con scetticismo e razionalità.
In questo momento in Italia sono tornati alla ribalta trucchi e abusi che fanno tornare voglia di chiedersi: "Cos'è lo scetticismo"? Attraverso questo articolo di Sagan è possibile riscoprire qualcosa del valore della razionalità.
Discussioni
Questo spazio non sarà, assolutamente, uno spazio fisso. Tuttavia, visto che il nostro editoriale del mese scorso ha suscitato qualche dissidio, ci sembra giusto lasciare lo spazio per la replica al diretto interessato. Non vogliamo replicare punto per punto perché non ci sembra il caso di portare avanti ulteriormente la polemica, sebbene De Turris in qualche punto ci attribuisca affermazioni ben lontane dalle nostre. Un paio di cose le dobbiamo annotare: De Turris fa riferimento più volte alla nostra età, che non è così tenera come sembra supporre (le nostre prime fanzine di fantascienza risalgono a quasi vent'anni fa); ribadiamo inoltre che la nostra critica non era a De Turris come persona ma all'articolo di De Turris, che in quel contesto - un numero celebrativo di Urania - ci sembrava fuori luogo e abbiamo scritto perché. Per quanto riguarda poi l'accusa di vivere di ciberspazio e non accorgerci di cosa accade nel mondo dell'editoria, credo che rispondano bene i trentatré numeri di Delos sotto gli occhi di tutti. Infine perché non notare, nella nostra costante difesa del mezzo elettronico, che nessuna rivista cartacea avrebbe pubblicato integralmente una risposta di sei cartelle a un editoriale di poche righe? Per tutto il resto lasciamo il giudizio ai lettori.
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