Luther Blissett e Harry Potter. Un'accoppiata da far drizzare i capelli, eppure è la coppia che ha fatto impazzire quotidiani, agenzie di stampa e siti web per tutto il weekend. E ha messo ancora una volta la mano nella piaga della scarsa professionalità giornalistica, non solo italiana.

Andiamo per ordine. Venerdì su un forum dedicato alla sicurezza, Insecure.org, compare un messaggio di un tale "Gabriel" che dice di essere penetrato nei computer della casa editrice Bloomsbury, aver prelevato la bozza del nuovo (e ultimo) libro di J.K. Rowling, Harry Potter And The Deathly Hallows e ne svela allegramente il finale (che non vi diremo, perché non è questo il punto che ci interessa; se avete questa curiosità, seguite i link in fondo alla pagina).

Il cracker (mai confondere i cracker, pirati informatici, con gli hacker, sistemisti e programmatori) descrive in modo molto succinto il suo metodo di attacco: ha mandato una mail a un redattore della Bloomsbury con un link, cliccato il quale l'utente si è visto scaricare sul PC un trojano, un programmino autoeseguibile - i cui sorgenti sono a disposizione di chiunque sul sito milw0rm.org - tramite il quale il pirata ha preso possesso del PC del malcapitato redattore. Sul cui disco a quel punto ha trovato il libro.

L'attacco spiegato in questo modo di per sé non è affatto implausibile, anche se presume un certo grado di ingenuità da parte del redattore e un basso grado di sicurezza sui computer della Bloomsbury. Entrambe ipotesi che francamente, conoscendo come va il mondo, non ci sentiamo di definire improbabili. Anche se custodisce un libro molto atteso e anche se la consegna delle copie dei nuovi libri di Harry Potter avviene, si dice, con scorta di guardie armate, la Bloomsbury non è la CIA, è una casa editrice, e non è detto che la sua sicurezza informatica sia impenetrabile più di quella di qualunque altra azienda.

Più difficili da mandar giù le motivazioni farneticanti del "gesto" del cracker, che chiama in causa Ratzinger e il suo famoso appello contro Harry Potter, e conclude con un bel "God Bless You".

Il messaggio viene riportato da un paio di siti di informazione e immediatamente si diffonde a macchia d'olio ovunque. Ne parla Corriere.it, che quanto meno pone qualche dubbio sull'autentiità della storia, ma ovviamente nella marea mediatica la storia finisce per diventare certezza. A parte alcuni siti di informatica che si chiamano in causa per smentire il messaggio da un punto di vista tecnico, cosa francamente velleitaria visti i pochi dettagli forniti.

FantasyMagazine si occupa un po' controvoglia della faccenda, dicendo chiaramente che non ci sono elementi per capire se ti tratti di una bufala o meno, se non valutando proprio la storia del libro come raccontata da Gabriel, che appare poco credibile a un'esperta di Harry Potter come Marina Lenti: "dal punto di vista strettamente contenutistico, parecchie sono le 'spie' che fanno seriamente dubitare dell'attendibilità di questa trama. Le più sostanziose possono comunque essere ridotte a due: la prima riguarda il fatto che si dia per scontato che Piton sia ancora alle dipendenze di Voldemort, mentre qualunque potteriano sa che la fedeltà di Piton è uno dei punti più controversi e dibattuti della saga; la seconda riguarda il fatto che Draco Malfoy, studente ben mediocre, sia in grado di fabbricare un Horcrux, una magia oscura molto avanzata, che fra l'altro presuppone un omicidio, cosa che abbiamo visto essere al di fuori dalle corde di Draco. La precisazione aggiunta poi dal cracker, secondo cui questo Horcrux sarebbe stato fabbricato "per divertimento e profitto" rende ancora più risibile il tutto: gli Horcrux sono una cosa estremamente seria e grave, la somma di due atti scellerati, due violazioni metafisiche estreme come la privazione della vita di un altro essere umano e la lacerazione della propria anima."

La nuova puntata lunedì mattina: Punto Informatico pubblica la smentita. Un caso di guerra psicologica, una messa in scena creata ad arte per dimostrare una volta di più come sia possibile manipolare l'informazione. Stranamente però Punto Informatico, al solito puntuale e scrupoloso, non pubblica alcuna fonte per questa smentita. Parla di Luther Blissett, linka alcuni pdf sulla guerra psicologica il cui download è parzialmente a pagamento e che comunque si rivelano non aver nulla a che fare con lo specifico attacco a Harry Potter. Il forum di Punto Informatico si popola di messaggi pronti a criticare la creduloneria dei quotidiani pronti a cadere in qualunque trappola senza mai verificare le informazioni, ma i commentatori non si rendono conto che mentre criticano i quotidiani che hanno creduto alla prima notizia, loro stanno credendo ciecamente a una notizia ancora meno comprovabile della prima.

Nel forum uno dei primi messaggi cita una possibile fonte: un messaggio postato su un newsgroup e firmato da Luther Blissett.

A questo punto, potrebbe essere vero tutto e il contrario di tutto: l'attacco alla Bloomsbury potrebbe essere una messa in scena, o potrebbe essere una messa in scena la "rivendicazione" di Luther Blissett. Potrebbe essere stato tutto organizzato da Punto Informatico, da FantasyMagazine, da Luther Blissett, da Roberto Quaglia, da me o da un qualunque burlone capace di usare un programma di posta elettronica e di postare messaggi su una mailing list di sicurezza informatica e su un newsgroup aperto a tutti.

Tempo e denaro sprecato a parlare d'aria fritta? In realtà no, perché la lezione c'è, e cocente. Che l'idea sia stata quella o meno, è una nuova lezione sull'inaffidabiltà dei media, che si aggiunge a quella di qualche giorno fa sull'"esplosione" dello Shuttle.

Chiamiamole lezioni di sopravvivenza per l'uomo dell'era dell'informazione.