New York, a metà degli anni '80. Ronald Reagan è presidente e l'epidemia di Aids è al suo massimo, sconvolgendo la vita della comunità omosessuale negli anni in cui la sindrome d’immunodeficienza era stata bollata come “morbo dei gay”, definizione che poi col tempo si è rivelata essere non solo inutilmente razzista, ma anche falsa. Prior (Justin Kirk) rivela al suo fidanzato Lou (Ben Shenkman) di essere malato e questi, spaventato, lo abbandona alle sole cure dell'amico infermiere Belize (Jeffrey Wright). Prior a volte ha visioni sconvolgenti, nei quali gli appare un angelo (Emma Thompson) che gli fa criptiche rivelazioni. Nella complessa vicenda si inserisce Joe (Patrick Wilson), un giovane conservatore sposato infelicemente ad una donna (Mary Louise Parker) dipendente ormai dai barbiturici. Tra i potenti della città c’è l’arrogante avvocato Roy Cohn (Al Pacino) il cui medico (James Cromwell) ha l’ingrato compito di comunicargli che ha l’Aids. Sul suo letto di agonia Roy è visitato dal fantasma di Ethel Rosenberg (Meryl Streep)...

 

  Angels in America è un pluripremiato lavoro teatrale (Premio Pulitzer) su omosessualità, Hiv, sogno e realtà, vita quotidiana e misticismo, adattato per il piccolo schermo dall’autore stesso, Tony Kushner. Una miniserie evento in sei capitoli che non solo ha vinto ben 11 Emmy Awards, l'Oscar della TV americana, ma si è aggiudicata anche 5 Golden Globe, 3 premi dell'associazione dei critici televisivi, 2 premi dell'unione degli attori, il premio dell'associazione contro le discriminazioni GLAAD come migliore miniserie ed altri ancora. In Italia è stata trasmessa per la prima volta all’inizio del dicembre 2004 da La7, in occasione della giornata mondiale della lotta contro l’Aids. Il regista Mike Nichols (Il laureato, Silkwood, Wolf) ha abbracciato il progetto con grande entusiasmo, potendo contare su un cast eccellente e strappando al fenomenale Al Pacino una delle performance più intense della sua lunga carriera interpretando un repellente avvocato corrotto e omofobo ma omosessuale egli stesso. La struttura permette anche agli ottimi membri del cast di interpretare vari personaggi, con Meryl Streep nel quadruplo ruolo di rabbino, fantasma, angelo burocrate e madre di un mormone repubblicano che non si accetta come gay. Emma Thompson ha tre ruoli, amorevole infermiera, barbona senza casa ed angelo annunciatore di un nuovo profeta.

  La narrazione si dipana in mille rivoli, alternando momenti di drammatico realismo ad altri nei quali invece prendono il sopravvento splendide immagini surreali, sospese tra sogno e delirio. Il tutto raccontato senza rinunciare ad un tagliente umorismo, soprattutto nel suo dissacrante approccio ai temi delle religioni e dei rapporti tra le persone. Non mancano neanche sequenze sorprendenti per la nostra cultura, come quella del funerale allietato da esibizione di drag queen. Angels in America si/ci chiede che cosa fa funzionare il motore della creazione e nel farlo si trasforma esso stesso in una immaginifica creazione artistica, originale, stimolante e perciò inevitabilmente controversa. Nell'ultima puntata ci sono anche sequenze girate a Tivoli, vicino Roma, ed è illuminante il fatto che la città eterna, nella quale lo spirito divino si è fatto molto terreno potere, si trovi a dover rappresentare un paradiso ridotto ormai ad un cumulo di rovine e dal quale Dio è inesorabilmente scomparso.

Valutazione tecnica

Audio solo in surrouns stereo 2.0 compensato da buona calibratura del video.

Extra

Assenti