Harry Turtledove deve molta della sua fama di scrittore, e in particolare di storie alternative, al ciclo di Videssos, composto da La legione perduta, Un imperatore per la legione, La legione di Videssos e Le daghe della legione, pubblicate in Italia dalla Editrice Nord e ristampate di recente dalla Tea Edizioni. A questo ciclo appartiene anche Bridge of the Separator, appena uscito negli Stati Uniti per i tipi della Baen Books.

Rhavas è un buono, un uomo santo e pio. È inoltre il cugino del sovrano dell'Impero. Spera un giorno di diventare patriarca di Videssos, la capitale dell’Impero. In attesa di quel momento, si ritira in una piccola città. Quando scoppia la guerra civile, però, Rhavas è costretto a fuggire, mentre i feroci barbari di Khamorth approfittano del caos per saccheggiare la città. Poiché la malvagità divora il mondo civile, Rhavas decide che Skotos è un dio più potente di Phos ed è determinato a cambiare la religione ufficiale di Videssos. Ma, alla fine, sia lui che il mondo non saranno più gli stessi.

Sullo sfondo di una guerra e dei suoi orrori, Turtledove è bravo a tratteggiare il dramma di un uomo profondamente religioso, ma anche tormentato dagli eventi che gli accadono intorno e a cui non può che essere un inerme spettatore.

Lo scrittore americano dimostra ancora una volta di essere a proprio agio sia con la fantascienza – e basta ricordare i romanzi di storia alternativa appartenenti al ciclo dell’Invasione -  sia con la fantasy, di cui il ciclo di Videssos è ormai un imprescindibile punto di riferimento.

Per chi volesse avvicinarsi a questo eclettico scrittore, ricordiamo che è appena uscito in libreria per la collana Odissea della Delos Books, il romanzo Giù nelle Terrefonde (Down in the Bottomlands), vincitore nel 1994 del premio Hugo.