La ricerca del paradiso perduto

E' vero, però, che pur partendo da basi paritetiche, dal confronto con l'altro, Kirk e compagni non di rado appaiono vincenti. C'è un'affermazione, neanche tanto velata, che la civiltà e il sistema di vita espressi attraverso l'equipaggio dell'Enterprise - quale microcosmo rappresentativo della Federazione dei Pianeti Uniti - sia il migliore possibile. Se poi ci affidiamo alla facile equazione che vi sia una certa corrispondenza tra la federazione interplanetaria - prodotto di fantasia - e quella ben più concreta e palpabile incarnata dalla bandiera a stelle e strisce, il gioco appare scoperto. I protagonisti di Star Trek si confrontano con ciò che è diverso da loro nel modo più rispettoso possibile, ma - in definitiva - i valori di cui sono portatori si rivelano sempre migliori. Tuttavia, non è il caso di tacciare la serie di razzismo; anzi, l'idea che il modello incarnato da Kirk e compagni rappresenti il migliore fra quelli possibili può essere percepito come un'autocritica nei rapporti della storia dell'umanità. Al di là della ovvia considerazione che per fare proseguire la serie, è necessario far sopravvivere i suoi eroi e, con essi, una certa linea di comportamento, occorre precisare come nella serie classica, il confronto con l'alieno assume i caratteri di un paragone fra il presente vissuto dai personaggi e, appunto, il passato dell'umanità. L'alieno, infatti, di frequente è intriso di tale passato. L'umanesimo di Roddenberry lo conduce a infarcire la serie di accattivanti riferimenti alla storia dell'uomo, fornendo, in questo modo, al pubblico strutture culturali di riferimento ben note e, dunque, facilmente riconoscibili. E spesso lo fa con malcelata nostalgia per qualcosa che è stato e non sarà mai più. E' questo il tema edenico cruciale nella serie: la nostalgia è per un paradiso perduto che si vorrebbe utopisticamente ricomporre. E' atteggiamento comune, perlomeno nella civiltà occidentale, guardarsi alle spalle con rimpianto, tendendo a vedere sempre qualcosa di meglio nel proprio passato - per esempio, la giovinezza - rispetto al proprio presente e rispetto a un certo timore che di frequente aleggia, quando si considera il proprio futuro. D'altro canto, dalla storia umana, Roddenberry trae anche ispirazione per caratterizzare l'altro, le diverse civiltà aliene, le quali - di volta in volta - tendono ad assumere le caratteristiche di questo o quel periodo della nostra vicenda plurimillenaria. Ognuno di tali momenti può essere apprezzato per i suoi pregi e criticato per i suoi difetti. Lo schema della serie classica tende a partire da una curiosità e un iniziale favore per concludersi con una critica, allo scopo di esaltare, seppure con moderazione, il mondo di Kirk e compagni come il migliore dei mondi possibili, in una prospettiva - per molti versi - evoluzionistica.