Sono trascorsi cinque anni dall'adattamento che Darren Aronofsky trasse dal romanzo Requiem for a Dream di Hubert Selby Jr., ottenendo una controversa accoglienza da parte del pubblico e solenni elogi dalla critica. Da quel momento l'autore newyorkese di Pi - Il teorema del delirio sembra essere scomparso dalla faccia della Terra, inghiottito da una di quelle crepe dimensionali che nei suoi film sembrano sempre sul punto di dissolvere l'universo dei personaggi.

In realtà Aronofsky, che nel frattempo è divenuto un autentico oggetto di culto per i cinefili, è stato tutt'altro che fermo in questo periodo.

Come già riportato dal Corriere, infatti, il regista ha trascorso gli ultimi anni preparando la sua opera più grandiosa: The Fountain, film di fantascienza ad alto budget che era pronto per essere girato in Australia quando cominciarono a serpeggiare voci su presunte divergenze di vedute tra Aronofsky e Brad Pitt, che avrebbe dovuto vestire i panni del protagonista. La produzione giunse a una fase di stallo che sembrò condannare il film al limbo dei capolavori incompiuti, accanto al Napoleone di Stanley Kubrick, alla Stalingrado di Sergio Leone e, per restare nel fantastico, al Don Chisciotte di Terry Gilliams.

Nella stessa settimana, invece, in modo piuttosto sorprendente la Vertigo Comics annunciò di avere in programma la pubblicazione di una graphic novel basata sullo script originale di Aronofsky, congiuntamente alla ripresa dei lavori da parte della produzione, con "Wolverine" Hugh Jackman a sostituire la defezione di Pitt e l'aggiunta al cast di Rachel Weisz, reduce dal successo di Constantine. Il plot restava avvolto nel più assoluto mistero, ma si cominciava a vociferare qualcosa sull'impronta fantascientifica che avrebbe caratterizzato la storia.

Le voci che serpeggiarono all'epoca parvero suggerire un qualche tipo di meccanismo di viaggio nel tempo per giustificare l'ambientazione in tre differenti periodi storici, traslando gli eventi di cinquecento anni nel passato e nel futuro, con un segmento ambientato nel XVI secolo nell'America, il secondo ai giorni nostri e il terzo nel XXVI secolo, in piena fase di esplorazione spaziale. Ad attraversare le epoche è la storia del personaggio interpretato da Jackman che cerca disperatamente di salvare la donna che ama, tentativo romantico che si intreccia alla ricerca del mitico Albero della Vita e della favoleggiata Fonte dell'Eterna Giovinezza.

La sceneggiatura di The Fountain è stata scritta da Aronofsky in collaborazione con il suo collega e amico, lo scienziato Ari Handel. L'autore ha voluto con sè ancora una volta gran parte dei collaboratori dei suoi film precedenti, incluso il direttore della fotografia Matthew Libatique, il production designer James Chinlund, i maghi degli effetti speciali della Amoeba Proteus e il produttore Eric Watson. Clint Mansell, autore della suggestiva colonna sonora di Requiem insieme al Kronos Quartet, comporrà anche le musiche di questa epica impresa.

Attualmente Aronofsky è alle prese con la parte del film ambientata nello spazio, in particolare con la sequenza della scoperta dell'Albero della Vita, una enorme struttura sospesa in una sfera cava che galleggia nel vuoto. Invece di affidarsi all'ormai diffusa pratica del CGI, Aronofsky ha voluto adottare la tecnica sperimentale della microfotografia, ideata dal premio Oscar Peter Parks (Superman, Saturn 3, Islands of the Sharks), che potrebbe contribuire a rendere unico e di sicuro impatto il look visivo del film.Rachel Weisz, recentemente intervistata da Coming Soon, ha dichiarato: "È fenomenale. Si tratta della sceneggiatura più originale e incredibile che mi sia capitata di leggere. È una storia d'amore [...], una grande storia d'amore che si spinge oltre i confini del tempo." E, in merito al regista, ha aggiunto: "È il ragazzo più felice del mondo. Ha impiegato sei anni cercando di realizzare quest'opera. È stata il suo sogno. È un sogno che si avvera, quindi potete immaginare la sua gioia".