L'illustre fisico Stephen Hawking ci introduce ad una lettura al confine tra scienza e fantascienza per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima (o per constatare se mai ci arriveremo!).
L'autore, Lawrence Krauss, ci aiuta a capire la fisica in modo chiaro e basilare, aiutandosi con degli esempi tratti dall'universo di Star Trek, e si sofferma a scoprire quale delle futuristiche invenzioni presente nel telefilm è o sarà realmente fattibile nel mondo reale della fisica.
Un libro gradevole anche se a tratti un po' ostico nella spiegazione di eventi fisici e tecnici.
Il titolo non deve trarre in inganno, questo è un libro adatto anche a chi è digiuno di Star Trek, infatti Krauss non si limita a spiegare avvenimenti tratti dalla serie ma, partendo da essi (la velocità curvatura, il ponte ologrammi, il teletrasporto, ecc.), delinea un vasto dibattito che ricopre la fisica in generale e sviscera l'argomento cercando sempre di mantenere uno stile facile e comprensibile.
Ciò che rimane impresso è anche il messaggio positivo legato alla tecnologia e al ruolo positivo che essa ha assunto nell'universo futuro di Star Trek, una tecnologia che ha eliminato povertà e malattie. Forse il teletrasporto è ancora molto lontano, ma di certo il progresso tecnologico incombe ogni giorno di più nelle nostre vite ed è destinato a diventare parte integrante della nostra quotidianità.
Lawrence M. Krauss è professore di fisica e astronomia alla Case Western Reserve University di Cleveland e autore di vari altri libri tra cui Fear of Physics e Il cuore oscuro dell'universo.
7 commenti
Aggiungi un commentoGlenn/Neil sente il bisogno di dare il suo giudizio su tutti i nostri articoli, per farci sentire la sua approvazione.
Vista così, va anche bene (ecco, magari un po' più di 4 lettere, tanto per essere costruttivi).
Letto tempo fa, bel libro.
Concordo.
Ho letto più di un libro del tipo "fisica dell'impossibile" ma questo resta il migliore, il più "obiettivo" se così si può dire.
Dovrei rileggermelo per vedere se è cambiato qualcosa nel tempo; ho un ricordo di una stima del "volume necessario per lo spazio disco per il teletrasporto" che sarei curioso di sapere quanto sia cambiata dalla data di pubblicazione del libro a oggi. Il ragionamento era fatto su numero di dischi rigidi necessari e loro volume, ma non mi ricordo a che capacità facesse riferimento Krauss.
L'ho letto anch'io parecchi anni fa, forse già una revisione, mi pare, ma prendetelo con le pinze, che avesse aggiunto l' inibitore inerziale.
Quello che mi colpì, è il calcolo di quanto idrogeno dovesse caricarsi l' Enterpirse per poter "piegare" lo spazio. Forse pari alla massa terrestre.
Essendo un libro nozionistito, appena passa un po' di tempo tendo a dimenticare quanto ci sia scritto, un po' come "Dal big bang ai buchi neri" che ogni tanto mi rileggo.
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