E' uno dei rari casi in cui un sequel è meglio dell'originale e - diciamolo subito - questo capita sia dal punto di vista visivo che narrativo, con una storia più intensa, centrata meglio sui personaggi al punto di trasformare X men 2 in una pellicola corale. Se Sam Raimi l'estate scorsa aveva alzato ancora una volta il livello di aspettativa legato al cinema dei supereroi gravando di aspettative sia Daredevil (rivelatosi poi un episodio divertente, ma "minore") che X men 2 che il prossimo Hulk in uscita in Italia il 29 agosto, Bryan Singer ha raccolto la sfida con determinazione facendo di X men un film straordinario ed imprevedibile per la sua capacità di gestire storie e sentimenti diversi con una cura e una visione omogenee.

La storia inizia esattamente dove l'avevamo lasciata nel film precedente: Wolverine è alla ricerca delle sue radici in una zona remota e ghiacciata, Magneto è ancora nella sua prigione speciale, il professor Xavier segue con attenzione e pazienza gli sviluppi di quello che sta accadendo nel mondo riguardo l'atteggiamento nei confronti dei mutanti. X men 2, però, ha un suo prologo quando quello che poi sapremo essere un mutante di nome Nightcrawler attenta alla vita del presidente degli USA obbligandolo a convocare un fanatico militare per dare un giro di vita all'atteggiamento di tolleranza nei confronti di questi esseri dotati di poteri sovrumani. Mystique (Rebecca Romjin Stamos) che ormai si è sostituita al Senatore Kelly, ex leader del movimento anti mutanti, inizia ad indagare su questo misterioso generale Stryker (il primo Hannibal Lecter, Brian Cox) quando capisce che l'uomo ha in mente un piano in grado uccidere ogni mutante sul pianeta, grazie all'aiuto del Professor Xavier...

Brillante e - al tempo stesso - esplosivo X men 2 introduce nuovi personaggi interessanti: Deathstrike, una mutante al servizio di Stryker (Kelly Hu, già protagonista de Il Re Scorpione e conosciuta in Italia per il suo ruolo di Kaori in un famoso e irritante spot pubblicitario), Nightcrawlet (Alan Cumming), Pyro (Aaron Stanford) e dà più spazio al personaggio di Iceman (Shawn Ashmore) e alla sua relazione tormentata con Rogue (Anna Paquin).

Anche se Xavier e Magneto non sono più le figure centrali della narrazione tutta rivolta a seguire ogni personaggio con equilibrio, il film mantiene intatto lo stile carismatico del capitolo uno, facendo attenzione a non scadere nella banalità dell'idea di conflitto tra Bene e Male e - soprattutto - nel mantenere intatto il valore della metafora. La diversità, il razzismo, l'omosessualità, lo strapotere dei militari, i servizi deviati e perfino l'intolleranza famigliare nei confronti di un outing a proposito dell'essere mutanti, trasforma X men 2 in un film di intrattenimento dalla capacità didascalica straordinaria, offrendo un altro punto di vista riguardo il cosa significhi l'essere umani.

Tutto questo con una dinamicità spettacolare in grado di tenere incollato lo spettatore per due ore sulla sedia, con effetti speciali curati e una trama che potrebbe sempre diventare caotica e che, invece, Singer mantiene intatta con una cura e una padronanza davvero invidiabili.

In più X men 2 aggiunge una vena erotica molto forte: la bellezza questa sì sovrannaturale di Rebecca Romjin Stamos in grado di fare ignorare Halle Berry e Famke Janssen, la tensione erotica tra Wolverine e Jean Grey, la passione di Mistique per Wolverine (che - ma questo dimostra trattarsi solo di fiction - la snobba...), l'ardore adolescenziale di Rogue per Iceman. Insomma X men 2 è una nuova pietra miliare del cinema dei supereroi e del cinema fantastico più in generale. Speriamo di stupirci ancora presto con il gigante verde diretto da Ang Lee ed interpretato da Bruce Bana.