Gene Wolfe è il nostro Melville, ha detto nientemeno che Ursula K. Le Guin. Uno degli autori più sofisticati del genere, spesso in bilico tra fantasy e fantascienza. Le Ediuzioni di Atlantide portano in Italia un suo romanzo da noi ancora inedito, nella traduzione di Beatrice La Tella e Sandro Pergameno.

Il libro

Grafton, un giovane scrittore americano di guide di viaggio, al suo arrivo in un piccolo e oscuro Paese dell’Est Europa viene imprigionato senza al cuna motivazione apparente dalle autorità locali. Il suo passaporto è sequestrato e lui affidato alla custodia di una bizzarra coppia di coniugi in una cittadina sulle sponde di un grande lago sul quale circolano strane storie. Comincia così un’avventura inimmaginabile che lo renderà preda di situazioni e incontri sempre più inquietanti e paradossali. 

Ma chi è, davvero, Grafton? È solo uno scrittore precipitato in un incubo kafkiano, come sostiene, o una pericolosa spia, come insinuano invece i suoi carcerieri? E cosa c’è di reale nelle prodigiose forze sovrannaturali che sembrano agire intorno a lui, mentre polizia segreta e misteriose sette magiche lo ghermiscono per cercare di assicurarsene l’aiuto? 

Enigmatico, ironico, claustrofobico e spiazzante, La terra al di là è considerato uno dei romanzi in assoluto più originali e affascinanti dell’intera opera narrativa di Gene Wolfe.

L'autore

Gene Wolfe (1931-2019) è stato uno dei maggiori scrittori americani di fantascienza e fantasy del Novecento, vincitore di numerosi premi, tra cui quattro Locus e due Nebula. La terra al di là, pubblicato originariamente nel 2013 e avvicinato alle opere di Kafka e Flann O’Brien, viene presentato per la prima volta in traduzione italiana.

Gene Wolfe, La terra al di là (The Land Across, 2013), traduzione di Beatrice La Tella e Sandro Pergameno, Blue Atlantide, Edizioni di Atlantide, pagg. 377, euro 20, ebook non disponibile.