Il 5 aprile è stato il giorno delle rivelazioni per la galassia in streaming di Star Trek, in parte grazie alle anticipazioni del produttore Alex Kurtzman durante l'incontro con gli investitori e in parte attraverso il First Contact Day, evento avvenuto sul canale di YouTube di Paramount+ (ex CBS All Access). Ma le scoperte non erano ancora finite, così Trekmovie ha rivelato altri dettagli emersi durante le interviste.

Star Trek: Picard

Nell'intervista a Patrick Stewart che vedete qui sopra, condotto da Will Weathon, che ha impiegato decenni a scrollarsi di dosso l'antipatia dei fan verso il suo personaggio Wesley Crusher, l'attore nonché autore e produttore della serie ha anticipato che malgrado i 178 episodi di Star Trek: The Next Generation e i quattro film, nella seconda stagione vedremo situazioni e eventi mai sperimentati prima e di cui è molto soddisfatto.

Subito dopo compare John de Lancie dicendo che il suo Q arriverà nella seconda stagione per rendere la vita di Picard più fastidiosa possibile.

Stewart aggiunge un dettaglio della trama non indifferente: l'inaspettato arrivo di Q coinciderà con un evento devastante 

Che Q sia collegato o meno non ne sono sicuro, ma sarà un trauma significativo. Infatti, questo momento traumatico sta aleggiando nell'episodio per una grande quantità di tempo, e poi ecco arrivare Q.

Infine, per coloro che non lo sapessero, de Lancie riporta a galla la scena di The Next Generation che è ormai diventato un meme classico: il facepalm di Picard. La scena accadeva nell'episodio tredici della stagione tre, intitolato Deja Q, ma Stewart ha promesso che sì, ci sarà una reazione, ma non sarà più quella.

Non solo, l'assimilazione di Picard da parte dei borg ritornerà a essere citata nella stagione due, in quanto è stata un'esperienza profondamente disturbante per il capitano e quel breve momento di condivisione con Sette di nove (Jeri Ryan, di ritorno nella stagione due) nel quinto episodio, intitolato Stardust City Rag è stato molto importante e Stewart ci tiene ad approfondirlo ulteriormente.

Star Trek: Discovery

Nella stagione quattro l'equipaggio cambia divisa: se fino alla terza il colore di base era il grigio con una striscia diversa a seconda dei reparti (comando, operazioni, scienza, medicina), ora gli altri colori saranno preponderanti, con una striscia grigio scuro. La costumista Gersha Phillips ha dichiarato che sono riusciti a catturare un tono futuristico che ben si accompagna non solo all'ambientazione del trentaduesimo secolo, ma anche al quartiere generale della Federazione

La Discovery è stata più una sfida, perché abbiamo scoperto che le divise si fondevano un po' troppo con le pareti, quello è stato un viaggio interessante.

Star Trek: Prodigy

Uno dettaglio emerso fin dall'inizio dell'intervista è che anche Star Trek: Prodigy arriverà più avanti nel corso di quest'anno. Poi è toccato ai due creatori, i fratelli Dan Hageman e Kevin Hageman (Trollhunters, The Lego Movie), i quali hanno dichiarato che la serie animata parlerà di un gruppo eterogeneo di giovani alieni che non sanno nulla della Federazione e trovano questa misteriosa astronave persa dalla flotta stellare, che devono imparare in fretta a comandare mentre navigano nel grande universo alla ricerca di un futuro migliore. Inoltre hanno precisato che la serie è animata è ambientata nel 2383 ovvero dopo la fine di Star Trek: Voyager e sarà ambientata nel quadrante delta.

Soprattutto, scopriamo che Kate Mulgrew interpreterà Janeway, ma non il capitano o ammiraglio che tutti conosciamo, bensì l'ologramma della nave per le esercitazioni di emergenza, progettata per assistere un gruppo di giovani ribelli che forse hanno fatto il passo più lungo della gamba. Riguardo al modo in cui è stata disegnata, Kate Mulgrew ha rivelato di avere avuto una lunga conversazione durata mesi con i due autori perché in partenza la Janeway nell'ologramma era troppo bella e secondo lei non poteva essere così delicata. Così alla fine hanno deciso di ritoccarle il mento (quello virtuale, non quello vero). I due autori hanno poi aggiunto che la serie sarà parte del canone e che ci saranno non poche sorprese, non solo, almeno uno degli alieni appartiene alla stessa razza di uno visto nella serie classica.

Star Trek: Lower Decks

La prima rivelazione l'ha fatta Kurtzman, Star Trek: Lower Decks è già stata rinnovata per la stagione tre prima del debutto della seconda questa estate. 

L'aspetto che però più ha entusiasmato il creatore della serie Mike McMahan (Rick and Morty) era dare spazio agli attori per l'improvvisazione

C'erano passaggi che nessuno voleva improvvisare, come i tecnicismi di Star Trek, ma in altre occasioni dopo aver recitato le battute così come erano scritte, si partiva con l'improvvisazione.

Tawny Newsome (Space Force) ovvero l'ufficiale Beckett Mariner si è rivelata la migliore nell'arte di improvvisare le battute e molto in fretta si sono resi conto che la serie avrebbe dovuto conformarsi allo stile degli attori. Era importante che il cuore dei personaggi arrivasse da ciò che rendeva entusiasti gli attori. Infine, se nella prima stagione volevano imparare a camminare in modo indipendente, nella seconda stagione vedremo più riferimenti alla saga.

The Mandalorian

Forse vi chiederete come possano convivere due saghe fondamentalmente antagoniste, la risposta è: la tecnologia. Anche se non viene citato direttamente The Mandalorian ha diciamo ispirato la saga in streaming di Star Trek con i suoi fondali virtuali. Sì, perché nel caso non ve ne foste mai accorti, a parte alcuni casi, tutta la serie è girata davanti a giganteschi schermi virtuali a 270 gradi dove viene proiettato il paesaggio nel quale si muove il mandaloriano. Ecco, anche le serie di Star Trek faranno uso di questa tecnologia che rende gli scenari ultrarealistici senza uscire dal teatro di posa, come potete vedere dall'immagine qui sotto.

Questo per ora è tutto, vi terremo al corrente sulle ulteriori notizie in arrivo dalla galassia di Star Trek.