I librogame, cioè i libri-gioco interattivi con una narrazione a bivi in cui il lettore effettua delle scelte nei panni del protagonista, non sono certo una novità editoriale: negli anni ‘80-90 furono molto popolari per esempio le collane della editrice EL, una su tutte la saga di Lupo solitario di Joe Dever. Da alcuni anni però si assiste a un vero e proprio “rinascimento” della forma librogame. Oltre a riedizioni o continuazioni di vecchie serie, assistiamo alla pubblicazione di titoli interattivi anche da parte di editori più tradizionali. Il presente The Apocalypse Game di Rob Sears, pubblicato da Il Saggiatore, è appunto uno di questi titoli che mescola gioco e narrazione.

Il lettore è da subito nei panni di un impiegato di un dipartimento statunitense molto particolare, incaricato di prevenire le apocalissi di turno. Nel caso specifico ci saranno non uno, ma diversi problemi da affrontare, proprio allo scoccare del capodanno. Dapprima una crisi missilistica con Kim-Jong un, poi invenzioni che si ribellano ai loro geniali creatori, estinzioni di massa, e via così, in una girandola di disastri di portata planetaria.

Il tono è parecchio sopra le righe, con uno stile surreale che può ricordare atmosfere alla Illuminati di Robert Shea e Robert Anton Wilson. A seconda delle scelte del lettore il mondo potrà finire male, disastrosamente male, grottescamente male, o salvarsi per un soffio (almeno fino alla prossima apocalisse da contrastare).

Dal punto di vista ludico, la parte interattiva è costruita come un “Choose your own adventure”, cioè un racconto a bivi in cui l’interazione avviene attraverso la scelta fra più paragrafi. Per esempio:

Ti offri eroicamente di abbattere il razzo tutto da solo.

-> Vai a pagina 102

Per un compito simile potrebbe servirti un piccolo aiuto. Annunci di dover fare un paio di telefonate.

-> Vai a pagina 32

Non sono presenti altre caratteristiche di gioco presenti in librigame più complessi (come abilità, confronti, oggetti da trovare lungo il percorso, ecc.). Il gameplay è comunque piacevole, anche per via delle numerose gag, e la leggerezza strutturale del volume è particolarmente adatta a chi non ha mai approcciato un librogame prima d’ora. Alla fine il divertimento consiste nell’esplorare i vari modi in cui il mondo può finire, e cercare di evitarli tutti.

Attraverso la lente della satira corrosiva sui potenti del pianeta, con si potrà interagire in modo desolantemente credibile, l’autore lascia anche qualche messaggio che può perfino far riflettere il lettore, come nella parte sui disastri ecologici e l’estinzione delle api.

Da questo punto di vista (piccolo spoiler), il libro si merita una “stellina” di voto in più per come ha delineato la gestione di una crisi sanitaria da parte dell’amministrazione Trump. Il volume è stato scritto prima dell’epidemia di Covid19, e leggerlo oggi fa davvero una certa impressione. Bravo l’autore, anche perché tra una risata e l’altra riesce a trasmettere un sottile senso di persistente inquietudine, che si accumula di paragrafo in paragrafo e che rimane nel lettore anche una volta conclusa la vicenda.