Sicuramente film e telefilm Marvel sono e saranno i più attesi per lungo tempo, ma mai come dai tempi della trilogia di Batman di Christopher Nolan si è creata un'attesa così alta per Joker, un film diverso da qualsiasi altro legato al mondo dei supereroi.

Per cominciare, non parla assolutamente di Batman, ma solo della sua nemesi e, soprattutto, è così immerso in una realtà brutta, sporca e cattiva da far sembrare le ormai scomparse serie Netflix/Marvel praticamente innocue.

Ma con un tale livello di realismo sono arrivate velocemente le controversie, anche se in realtà più simili alla usuale caccia alle streghe in atto in questi anni negli States e  non solo.

Le origini

Ci sono due origini per questo film: il Joker ha un nome, Arthur Fleck, una mamma moribonda e una vita del tutto infelice. Vorrebbe fare il comico ma campa facendo il clown di basso livello, la vita lo maltratta a ogni angolo. Arthur vorrebbe solo far ridere la gente, ma è a un passo dal prendere una direzione molto diversa.

Nella realtà, Joaquin Phoenix, attore notoriamente maniacale nel calarsi nel ruolo proprio come Christian Bale, ha perso ben 23 kg per diventare Arthur e ha studiato centinaia di ore di video di persone affette da sindrome pseudobulbare, un raro disturbo neurologico che causa a chi ne soffire di scoppiare in risate o pianti incontrollabili, un effetto a volte visto in chi soffre di sclerosi multipla, Parkison o ha sofferto danni cerebrali.

Infine, a livello più leggero, il regista Todd Phillips (la trilogia Una notte da leoni) ha voluto che Phoenix prendesse lezioni da un coreografo per imparare a fare quella strana camminata che sembra una danza folle.

Insomma, non c'è niente da ridere nel suo Joker, come del resto nel personaggio stesso. Ma da qui sono cominciati i problemi.

The Telegraph

Negli ultimi mesi Phoenix deve esserselo sentito chiedere fin troppe volte: il suo Joker scrive un manifesto delirante, crea il caos, immagina di uccidersi in scena e così il 20 settembre scorso un giornalista dell'inglese Telegraph gli ha posto per l'ennesima volta la stessa domanda: non ha paura che il film finisca con l'ispirare lo stesso tipo di persone nella vita reale, con conseguenze tragiche?

Phoenix prima ha debolmente detto

Perché… perché tu…

Per poi abbandonare l'intervista. Ma non per molto, dopo aver discusso con i PR della Warner l'attore è tornato e ha posto lui una domanda

Cosa devo dire che mi faccia sembrare intelligente e non offendere le persone sbagliate?

Poi ha aggiunto altri dettagli: notoriamente non amante dei film di supereroi (aveva rifiutato il ruolo di Doctor Strange), dichiara che in questo tipo di cinema le motivazioni sono molto chiare

Ma non lo erano in questo caso e per me questa era una sfida. 

Perché, continua, c'era qualcosa da esplorare che non capiva completamente.

Il regista ha anche raccontato che mentre scriveva la sceneggiatura, insieme a Scott Silver (The Fighter, che vedeva proprio un magrissimo Christian Bale) aveva messo una foto dei Phoenix sulla sua scrivania, perché il suo piano non era di riuscire a inserire l'attore in un film tratto dai fumetti, ma di inserire i fumetti in un film di Joaquin Phoenix.

Il futuro

Malgrado abbia ricevuto la censura R-Rated (minori solo se accompagnati da un adulto), ormai ampiamente esorcizzata da Deadpool, gli analisti di settore prevedono che il film riuscirà a incassare ottanta milioni di dollari solo negli States nel primo week-end (contro un budget di cinquantacinque milioni) e, per quanto al momento solo teoria, tutti vedono Phoenix come prossimo candidato agli Oscar.

Joker è previsto in uscita da noi il 3 ottobre, un giorno prima dell'arrivo in patria, vi lasciamo con il trailer finale in italiano e in inglese e la domanda, è davvero possibile che un film ispiri persone a commettere gli atti di violenza visti nella storia?