In Italia la situazione, si sa, è grave ma non è seria. Così, tra gli ultimi grandi dibattiti, che hanno riguardato tra le altre cose gli angoli di 370 gradi, c'è stato quello sull'opinione dell'ex ministro Carlo Calenda sui videogiochi, secondo il quale sarebbero una delle cause dell’incapacità di leggere, giocare e sviluppare il ragionamento. Tutto ciò da uno dei politici in effetti più “fantascientifici”, visto che una della tre righe della sua bio su Twitter recita Only a Sith deals in absolutes e che cita spesso supereroi vari.

Quasi l'eco del dibattito fosse arrivata oltreatlantico, in questi giorni la SFWA, l'associazione degli scrittori americani di fantasy e science fiction, ha annunciato un paio di modifiche al regolamento del Premio Nebula, il premio più prestigioso del settore dopo l'Hugo. Una delle quali è l'inclusione tra le categorie del premio del game writing, ovvero della sceneggiatura per giochi e videogiochi. Riconoscendone quindi, a tutti gli effetti, il valore letterario. 

Nel 2016 la SFWA ha dato il benvenuto agli scrittori di giochi come membri dell'associazione. Le sceneggiature di giochi sono un mezzo sempre più importante attraverso il quale la narrazione di storie espande i propri limiti in modi sempre nuovi. Con la definizione di una categoria del Premio Nebula specificamente dedicata alla sceneggiatura di giochi la SFWA riconosce che così come cambia la tecnologia così cambiano i mezzi della narrazione, e l'eccellenza nella scrittura non è più confinata a libri e sceneggiature per cinema, tv o fumetti.

L'altra modifica al regolamento stabilisce l'ampliamento della giuria dai soli membri attivi della SFWA a quelli associati. Le modifiche sono già in vigore e verranno applicate nella prossima edizione del premio, i cui vincitori saranno annunciati il prossimo maggio.