Una rivisitazione radicale e in chiave fantascientifica della Prima Guerra Mondiale, dove il nemico viene dallo spazio. Il progetto The Great Martian War 1913-1917, prodotto dal canale inglese History (gruppo Virgin Media), mischia immagini di repertorio con effetti speciali per raccontare gli sviluppi del conflitto, dall'Alleanza europea in lotta contro le mostruose macchine aliene alle battaglie politiche negli Stati Uniti, dove il presidente Wilson tenta di rimanere il più possibile fuori dalla guerra. Il tutto raccontato dalla prospettiva di due storici, a conflitto terminato (forse), quando è stato finalmente decodificato il "Martian Code" e l’umanità ha potuto leggere e comprendere una serie di documenti alieni che fanno presagire non certo il migliore dei futuri possibili.  

Il progetto è curato e prodotto da due semi-esordienti, Christian Johnson e Steve Maher, che dal sito di History dichiarano tutta la loro passione per la fantascienza. I riferimenti sono ovviamente a HG Wells, ma l'aspetto interessante è il radicamento dell'elemento fantastico nella storia: "Ogni momento della Guerra Aliena ha un suo parallelo nei fatti della Prima Guerra Mondiale. Ciò è vero anche per i grandi temi: dalla strategia che gli alieni mettono in campo contro di noi ai motivi per cui sono sbarcati sulla Terra, alla minaccia che ancora rappresentano dopo tanti anni, tutto è radicato in quelle che noi crediamo essere le grandi verità che abbiamo potuto in qualche modo imparare dal conflitto".

La serie si sviluppa come un finto documentario con interviste a esperti e a veterani, a cui fanno da sfondo immagini reali della guerra, anche se – per una questione di rispetto per i caduti – la produzione fa sapere che sono state accuratamente selezionate sequenze non cruente: "La nostra speranza è che l'opera possa stimolare colori i quali non conoscono i fatti della Prima Guerra Mondiale a confrontarsi con la storia, quella vera. Una nostra fonte di ispirazione è stato l'ufficiale Gilbert Frankau, che nel 1916 scrisse la poesia We are the guns, in cui la voce narrante è un'arma, che viene immaginata senziente e che ha schiavizzato il genere umano. È questa la storia che vogliamo raccontare: la Prima Guerra Mondiale è stata una guerra fra nazioni, ma è come se la macchina militare e tecnologica si sia mossa al di fuori della sfera umana fino a ottenere una sua vittoria in un certo senso, e nel processo ha portato via con sé milioni di vite". Di seguito un teaser, mentre nelle Risorse in rete il link al sito.