Ogni tanto escono libri che raccontano di realtà diverse da come appaiono, e memorie che lasciano intravedere altri mondi e altre prospettive. Nulla di particolarmente nuovo: un certo Philip K. Dick ha insegnato a generazioni di scrittori come usare questi temi per raccontare storie al limite del surreale e del metafisico. In questo caso parliamo di Archetype, romanzo d'esordio dell'americana del Maryland M.D. Waters, appena uscito sul mercato USA, e il cui seguito, Prototype, uscirà già il prossimo luglio. L'occasione è data da un'intervista rilasciata dalla stessa Waters, ex insegnante di liceo, al blog specializzato The Qwillery.

Il romanzo racconta la storia di Emma, una giovane donna in un mondo futuro in cui le poche donne rimaste fertili sono contese dai ricchi e dai potenti. Emma si risveglia in ospedale senza sapere cosa le è successo e senza memoria del passato. Fortunatamente il marito, il potente Declan Burke, le è accanto e con le sue attenzioni le risveglia lentamente la memoria. Peccato che durante la notte Emma sogni, e nei sogni ricordi una vita diversa: immagini di guerre e di battaglie, di campi di lavoro in cui le donne vengono rinchiuse e allevate per essere mogli perfette, e soprattutto l'amore per un altro uomo, Noah Tucker. Emma tiene per sé questi sogni, pensando che siano solo fantasie; ma un giorno si ritrova davanti Noah in persona, e la confusione tra diverse la trascinerà in un vortice pericoloso.

Nell'intervista la Waters racconta di come ha concepito il plot principale del romanzo: "Mi sono svegliata intorno all'una o alle due di notte con in testa l'idea base della storia, e sono andata al computer per buttare giù un paio di pagine. Poi mi sono resa conto che era una storia che avevo inventato molto tempo fa". La peculiarità della protagonista è di avere una voce interiore che chiama Lei: "Lei consiglia Emma sul da farsi man mano che la storia procede, ma Emma non si fida e lotta ogni volta che è possibile. È una delle caratteristiche di Emma che ho amato fin dall'inizio".

Il fatto è che la Waters è tutt'altro che un'esperta di fantascienza, avendo letto principalmente urban fantasy e storie di vampiri: "Non ho scelto la fantascienza, è lei che ha scelto me. Dico sempre che si è trattato di un caso, perché per far funzionare l'idea ho dovuto inventare un futuro con problemi di sterilità e pieno di gadget hi-tech. Ho preso ispirazione dai film, perché fino a quel momento avevo letto solo quacosa di young adult e qualche racconto di Ray Bradbury". E conclude: "In fondo è quello che ho sempre voluto scrivere: un'eroina con una valanga di conflitti interni ed esterni. Una capace di tirare pugni, ma anche di spezzare tutti i cuori che le capitano a tiro. Mi piace mettere una donna contro un intero mondo sull'orlo di un cambiamento enorme, e osservare la sua lotta per la sopravvivenza". Vedremo se anche i lettori apprezzeranno lo sforzo di un romanzo, sostanzialmente un romance fantascientifico, che prova a mettere realtà contro.