Si possono cogliere tracce della disperazione lasciata dalla crisi economica di cui sono vittima in questi anni gli Stati Uniti nella storia di James Heller, un uomo che ha dato anima e corpo per il suo Paese, solo per vedersi un giorno, all'improvviso, strappare via ogni cosa: la casa, la famiglia, la vita. Dopo aver perso tutto, non gli rimangono che una rabbia incontrollabile e il desiderio di vendetta nei confronti di Alex Mercer, personificazione di quell'orrore nichilista propagatosi come un virus per le strade di New York, ridotta a una prigione di macerie e cemento in balia dei mutanti e della legge marziale sotto la cupola di una grande cospirazione.

I superpoteri di James Heller offrono tutti i mezzi per gestire come si vuole qualsiasi situazione
I superpoteri di James Heller offrono tutti i mezzi per gestire come si vuole qualsiasi situazione

Da protagonista, Mercer, l'ambiguo antieroe del titolo originale, con un ribaltamento di prospettiva in Prototype 2 viene trasformato così nell'antagonista della vicenda, che stavolta segue da vicino Heller, un soldato afroamericano appena tornato dall'ultimo turno di servizio prestato in Afghanistan per scoprire di non avere più niente in patria ad aspettarlo. Figlia degli incubi dell'11 settembre, la serie rappresenta la rilettura digitale a tinte forti della tradizione fumettistica a stelle e strisce operata, tra jeans, felpe col cappuccio e fiumi splatter, senza calzamaglie, dalla software house canadese Radical Entertainment, che prima di imbarcarsi nel progetto si è fatta le ossa sui videogame dedicati a Hulk. Anche il motivo conduttore di Prototype è la distruzione, nei panni però di un angelo caduto guidato dall'ira e privo di qualsivoglia freno morale, mentre si muove in una città completamente alla sua mercé. Proprio il senso di onnipotenza che attraversava l'avventura di Alex Mercer, culminando nella nascita di un nuovo dio tra i superuomini, è stata una delle ragioni del cambio di protagonista.

Consumando i nemici, James può assumerne le sembianze e assorbirne la memoria
Consumando i nemici, James può assumerne le sembianze e assorbirne la memoria

Destinato a ripercorrerne daccapo i passi lungo febbrili iperboli di devastazione per acquisire la forza necessaria a compiere finalmente la sua vendetta, James Heller odia Mercer non unicamente per ciò che gli ha tolto, ma anche per quello che è diventato, un mostro come lui, un mutaforma in grado di planare per centinaia di metri, scalare grattacieli in pochi secondi, squarciare eserciti con le gigantesche lame nelle braccia, accartocciare carri armati semplicemente stringendoli tra le mani, lanciare automobili come fossero giocattoli e, soprattutto, consumare altri esseri viventi, assorbendone la memoria e assumendone momentaneamente le sembianze. Facoltà particolari dietro cui si nascondono le accattivanti meccaniche di un'indagine non lineare perfettamente inserita nel contesto metropolitano aperto del filone free roaming, dove raccogliere e riordinare i frammenti della psiche degli assimilati permette di ricomporre un quadro più preciso degli eventi. L'ombra della Blackwatch, la misteriosa organizzazione alla radice di tutti i problemi, è infatti ancora ben presente e il ruolo di Mercer poco chiaro.

Prototype 2 sarà pubblicato da Activision a fine mese per Ps3 e Xbox 360. La versione Pc è attesa in estate. Tra gli aspetti sui quali hanno lavorato maggiormente gli sviluppatori, all'insegna di un seguito sulla carta molto americano in piena filosofia bigger & better, il taglio più cinematografico della narrazione, che sfrutta già dai primi minuti sequenze interattive di atmosfera, e un motore grafico riprogettato in accordo con l'intelligenza artificiale per restituire tanto l'impatto scenico d'insieme della città durante turbinose scorribande a mille all'ora contro decine di nemici, quanto una resa più efficace dei dettagli quando ci si ferma a osservare il mondo intorno a noi per immergersi più a fondo nell'ambiente del gioco.

Nelle Risorse in rete, l'ultimo trailer di Prototype 2, che presenta il nuovo protagonista, James Heller, sulle note di Hurt cantata dal leggendario Johnny Cash.