"L'assedio di Trenzalore è cominciato". Così esordisce Tasha Lem/Orla Brady nel trailer dell'episodio più atteso di tutti i tempi nella saga di Doctor Who, ovvero The time of the Doctor. Nei giorni scorsi Steven Moffat aveva accennato che nell'episodio sarebbe ritornato un personaggio dal passato del Dottore, intorno a cui avrebbe girato l'intero episodio. Questo personaggio era proprio Tasha, la quale si è rivelata più un mistero che una risposta.

I fan in rete hanno cominciato a creare le ipotesi più fantasiose (o chissà, forse realistiche): Tasha è in realtà Jenny, la figlia del decimo dottore creata artificialmente; oppure Rani, la Time Lord rinnegata o addirittura Romana, l'assistente del quarto dottore.

Vista la quantità di ipotesi formulata in rete e le continue richieste dei fan, lo stesso Moffat ha in questi giorni aggiunto un paio di dettagli interessanti in un'intervista concessa a Doctor Who Magazine: "Il Dottore incontrerà una vecchia amica, una persona del suo passato molto distante. Qualcuno che lo conosce molto bene ma che lui non ha mai incontrato". E conclude aggiungendo: "È la madre superiora del Papal Mainframe".

Anche Orla Brady (vista in Fringe) ha raccontato qualcosa del suo personaggio a Den of Geek: "C'è qualcosa di inaspettato in lei: come ha detto Moffat, lei è una discendente di umani, nel senso che una nonna o una bisnonna arriva da un posto molto lontano. È umana per tre quarti".

Su come descriverebbe l'episodio: "C'è un forte spirito natalizio, ma unito a un clima di terrore, paura. La fine sta calando rapidamente".

Moffat ha poi deciso di chiarire un aspetto su cui i fans dibattono da tempo: l'uscita di scena del Dottore col volto di David Tennant, quando lo showrunner era Russell T. Davies.

Quel "Non voglio andare" è suonato come un riferimento a una vera e propria morte, ma Moffat non ha queste intenzioni:

"Il Dottore non muore, semplicemente non muore. Prende un nuovo corpo e sfugge alla morte, la evide, per cui è più un finale trionfante che triste."

Aggiunge poi di aver capito benissimo le intenzioni del suo precedessore e che non gli sarebbe dispiaciuto affatto fare una cosa del genere, se non fosse già stata fatta prima. Il suo approccio è diventato più filosofico:

"Ho cercato di immaginare come cosa proverebbe un personaggio a cui venisse detto: Quando ti sveglierai domani sarai ancora vivo, ma non sarai più lo stesso. Ti piaceranno cose diverse, avrai un aspetto diverso, una personalità diversa. Penso che sarebbe terrificante."

E prosegue:

"Non sarebbe come morire, ma comunque è mortificante, saresti terrorizzato all'idea di essere riscritto completamente. Penso che sia questo il modo in cui il Dottore vede la rigenerazione. Per cui ci sarà un elemento di quella situazione, ma visto che è già stato fatto così, noi non lo rifaremo alla stesso modo, sarebbe sbagliato."

Conclude dicendo:

"Ci sarà molto humor in questo caso, perchè Matt è stato un Dottore divertente e se vuoi che manchi al pubblico, devi ricordare loro quanto fosse simpatico."

Come sempre Moffat punta più a far sorgere domande che a dare risposte, ma ormai siamo vicini. Il 25 dicembre sarà Il tempo del Dottore.