Il Premio Italia nella sua ormai lunghissima storia ha cambiato formula più volte, prima seguendo le inclinazioni dei vari organizzatori delle convention durante le quali veniva assegnato il premio; poi, nell’ultimo ventennio, grazie alla World SF (ma soprattutto a Ernesto Vegetti) ha goduto di un regolamento stabile. In nessuna versione, comunque, il premio non è mai riuscito nell’intento di mettere d’accordo tutti, né è sempre riuscito a produrre risultati accettabili. I casi di opere importanti per la fantascienza italiana che non riuscivano a prevalere su oscuri prodotti rapidamente dimenticati ma sostenuti dall’uno o dall’altro gruppo sono numerosi, e purtroppo dannosi per il prestigio del premio, perché danno l’immagine, dall’esterno - e non senza ragione -  di un premio assegnato da un piccolo gruppo di persone che premia se stesso.

Il problema dei numeri

Il motivo di questa inaffidabilità è ovviamente nei numeri. 

Il Premio Italia è un premio popolare, deciso non da una giuria selezionata che si prende l’impegno di valutare con cura tutti i candidati, ma da una giuria popolare che vota spesso senza conoscere tutti i candidati che sta votando. Fin qui, a nostro avviso, nulla di male: funzionano in questo modo tantissimi premi, inclusi il Premio Hugo (partecipanti alle WorldCon), il Premio Nebula (scrittori iscritti alla SFWA), il Premio Locus (lettori della rivista Locus).

Una votazione di questo tipo richiede numeri elevati di votanti, e questo è un requisito che è mancato. Il premio Italia è un premio popolare votato da un “popolo” che non è numeroso come quello di una piccola città come i premi citati sopra, ma al più come un grosso condominio. Del resto un tempo le convention italiane vedevano la partecipazione di un gran numero di persone e soprattutto di gruppi. Ogni club, ogni fanzine aveva dei rappresentanti; il premio era quindi in qualche modo rappresentativo di tutto il mondo della fantascienza. Oggi non è più così; i partecipanti alle convention non sono pochi, ma sono pochi quelli interessati al premio, perché negli ultimi anni l'Italcon è stata abbinata a convention i cui partecipanti erano solo in (piccola) parte interessati al programma Italcon e al premio Italia.

La non rappresentatività è aggravata anche dal fatto che un numero di votanti piccolo rende il premio facilmente manipolabile da coalizioni di votanti che con solo qualche decina di votanti era in grado da sbilanciare il premio a proprio favore.

Rilanciare il premio Italia, e non solo

La soluzione a questo problema è, evidentemente, aumentare il numero dei votanti. Se invece di 200 le persone che votano fossero 2.000 è chiaro che le possibilità di sbilanciare il premio sarebbero decisamente minori. Inesistenti se i votanti fossero 20.000. Ma come arrivare a questo risultato?

Dopo averci ragionato a lungo sono arrivato a perfezionare un meccanismo che a mio avviso potrebbe non solo rilanciare il Premio Italia, ma anche costituire una base utile per il rilancio della fantascienza nel nostro paese. Come? 

Creando un grande registro di tutti gli appassionati che non solo voti al Premio Italia, ma venga anche raggiunto da bollettini informativi che promuovano le attività del settore. Se davvero tutti gli appassionati potessero votare, e non solo il ristretto numero che può permettersi ed è interessato a partecipare a una convention, allora forse il mondo della fantascienza potrebbe davvero tornare a considerare suo questo premio. 

E questo è un risultato meno difficile da ottenere di quanto si possa pensare.

Il registro degli appassionati: che esiste già

In termini generali, l’idea è quella di eliminare le restrizioni sull’accesso al voto. Oggi votano solo i partecipanti alle ultime due convention e gli iscritti alla World SF; il risultato che si vuole ottenere è che abbia accesso al voto l’intera comunità degli appassionati: iscritti a tutti i club, lettori abituali, iscritti alle mailing list e ai forum, frequentatori di social network. Ma chi dovrebbe gestire e controllare questo grande registro di appassionati?

La risposta è persino banale, visto che un tale registro, in linea teorica, esiste già: è la World SF Italia. Che però dovrebbe cambiare completamente faccia. Ecco come.

L’iscrizione alla World SF per le persone diventerebbe del tutto gratuita. Iscriversi - o disiscriversi quando cessa l’interesse - dovrebbe avvenire con una procedura semplice, da attuare in modo automatico attraverso un apposito sito web. Ovviamente la procedura dovrebbe essere studiata in modo serio per evitare registrazioni fasulle o di persone terze inconsapevoli, chiedendo per esempio il codice fiscale e dati personali completi, e chiedendo periodicamente (una volta all’anno) la conferma dell’iscrizione e dei dati.

Club, editori, forum e altre comunità promuoverebbero l’iscrizione alla World dei propri membri, e ne avrebbero interesse proprio per dare ai propri iscritti la possibilità di votare al premio Italia. La World SF sarebbe garante della privacy dei dati degli iscritti.

La World SF si trasformerebbe quindi in una sorta di registro degli appassionati di fantascienza e del fantastico italiani. Un registro che costituirebbe, per il settore, una ricchezza utile al di là del Premio Italia, perché metterebbe la World SF in grado di inviare bollettini informativi a un gran numero di utenti interessati, promuovendo quindi le iniziative meritevoli di attezione, editoriali, artistiche, culturali, associative. 

Non essendo richieste quote di rinnovo, nel corso degli anni il registro diventerebbe sempre più grande, aumentando il prestigio della World SF che potrebbe anche spendere il proprio marchio per patrocinare iniziative di interesse. A questo punto la World SF sarebbe davvero l’ente capace di rappresentare il settore del fantastico e della fantascienza in Italia; sarebbe opportuno, probabilmente, cambiare il nome da World SF in qualcosa come Italia SF.

Il budget della World SF

Resta da risolvere il problema del finanziamento della World SF, che rinunciando alla quota di iscrizione cessa di avere l’unica entrata sulla quale fino a oggi aveva fatto affidamento, quella delle quote degli iscritti.

Intanto, una possibilità è definire, da statuto, due tipi di iscrizione. Una per soci ordinari, con diritto di voto nelle assemblee della World SF, che prevede la solita quota di iscrizione; e una per soci gratuiti, senza diritto di voto nell’assemblea (ma solo diritto di voto al Premio Italia).

Penso poi a una diversa categoria di iscritti: gli enti. Club, editori, aziende del settore potrebbe associarsi alla World SF pagando una quota annua da stabilire (ma nell’ordine, diciamo, di un centinaio di euro); in cambio, avrebbero diritto a spazi sui bollettini informativi inviati dalla World SF ai suoi soci, per segnalare libri, convention o altre attività, entro limiti precisi e con modalità più informative che pubblicitarie. I vantaggi per il settore sono evidenti: gli operatori avrebbero a disposizione una sorta di mailing list gigante di persone interessate ai loro prodotti.

In più, la World SF potrebbe vendere veri e propri spazi pubblicitari sui bollettini stessi. Il budget necessario all’associazione è abbastanza ridotto e non sarebbe difficile coprirlo in questo modo; probabilmente il capitale raccolto annualmente sarebbe anzi superiore a quanto necessario per coprire i costi dei Premi curati dalla World SF, consentendo altri tipi di attività.

Chiariamo: non sto immaginando una World SF che diventa una fonte di “spam” specializzato per tutto il mondo della sf. La cosa dovrebbe essere gestita in modo consono, chiedendo agli iscritti l’autorizzazione all’invio della newsletter e di eventuale materiale pubblicitario a se stante all’atto della registrazione, con un sistema per permettere loro di modificare queste impostazioni in qualsiasi momento.

Cosa occorre fare per mettere in pratica questa idea

Il regolamento di voto del premio Italia prevede già che i soci della World SF abbiano accesso al voto. Il regolamento quindi non necessita nemmeno di modifiche, anche se sarebbe auspicabile un voto per la ratifica del cambiamento di impostazione.

La World SF dovrebbe prevedere la nuova formula nel nuovo statuto - di cui si discuterà proprio alla prossima Italcon.

Riassumendo

Con la mia proposta vorrei far crescere il premio Italia aumentando la base dei votanti, un risultato ottenuto trasformando la World SF dal club per pochi che è attualmente in un registro generale degli appassionati della fantascienza. I fondi per la World SF verrebbero non solo dalle iscrizioni dei soci ordinari ma dalle iscrizioni di soci speciali, enti o aziende. E questo registro degli appassionati servirebbe come base per la promozione delle attività nel settore.