Ricordate i tempi quando Il signore degli anelli di Peter Jackson allineava decine di statuette e Avatar era candidato in quasi tutte le categorie? Conservatevi il ricordo, perché oggi le cose sono tornate alla più limpida tradizione dell'Academy: se c'è qualcosa di fantastico, l'unica categoria ammessa è quella degli effetti speciali.

E va bene, diciamo che non è che quest'anno ci fossero in lizza poi chissà quali capolavori, nel nostro settore, anche se lo diciamo senza aver ancora visto Cloud Atlas, che in USA è uscito in ottobre e quindi sarebbe stato in lizza.

La categoria effetti speciali è quasi completamente dominata da film fantastici: 

Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton e R. Christopher White per The Hobbit: An Unexpected Journey (Lo Hobbit: un viaggio inaspettato)

Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott per Life of Pi (Vita di Pi)

Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams e Dan Sudick per Marvel’s The Avengers (Avengers)

Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley e Martin Hill per Prometheus

Cedric Nicolas-Troyan, Philip Brennan, Neil Corbould e Michael Dawson per Snow White and the Huntsman (Biancaneve e il cacciatore)

L'unico fuori dal genere è Vita di Pi, candidato anche come miglior film, fotografia, regia, montaggio, colonna sonora, canzone, scenografia, montaggio sonoro, sonoro e sceneggiatura. Undici candidature che ne fanno il film col maggior numero di nomination dopo Lincoln di Steven Spielberg (12).

Lo Hobbit prende nomination anche nel trucco e nella scenografia, Biancaneve anche i costumi. Sette candidature per Argo, il film che racconta la storia della realizzazione di un finto film di fantascienza (tratto da un libro di Zelazny, anche se l'autore non viene citato nel film) come copertura per un'operazione di spionaggio. Nove per la commedia L'orlo argenteo delle nuvole e otto per Les Misérables con Hugh Jackman e Russell Crowe.