Delos 17: Fantasia & Nuvole Ade Capone: il creatore di
Lazarus Ledd
a cura di
Francesco Grasso

Parte da questo numero di Delos una rubrica dedicata alla fantascienza a fumetti. Argomento della prima puntata, Lazarus Ledd.
Fumetto della Casa Editrice Star Comics, sceneggiato da Ade Capone, Lazarus Ledd vede la luce nel 1992. Mensile, è giunto al numero 36 della serie regolare, oltre a 3 speciali ed a 3 numeri "extra". Albo dall'impostazione decisamente "bonelliana", Lazarus Ledd rientra nel genere fantastico, più precisamente orientato verso il mistery, il thriller, la spy-story futuribile, il noir.

La Storia

Lazarus Ledd è il nome (anzi il nuovo nome) del protagonista della vicenda. Ronald Gordon, questa la sua identità originaria, è un personaggio tuttora misterioso, con un passato non del tutto chiarito (nonostante i 35 numeri già pubblicati).
Presentato nei primi albi come un tassista newyorkese, Lazarus si rivela presto essere un ex-combattente speciale, membro del Corpo Militare Internazionale Cobra. Si apprende inoltre che, a seguito di alcuni avvenimenti non ancora svelati, Cobra è stato sciolto, e Lazarus, dato per morto, ha cambiato volto, voce ed identità.
Ma il nostro non è destinato a restare un umile tassista: viene infatti contattato da un'organizzazione segreta che lo spinge (o meglio lo costringe) a riprendere i panni del soldato per combattere il crimine. Di quest'ultima organizzazione si sa ben poco. - Noi esistiamo da sempre... - è una delle poche e sibilline frasi del "Gran Maestro dell'Ordine".
Negli più recenti numeri Lazarus ha abbandonato la professione del tassista, ed ha assunto il nuovo ruolo di giornalista freelance del New York Bugle (citazione del marveliano Uomo-Ragno?).
Gli ultimissimi sviluppi della storia rivelano come il nuovo volto di Lazarus sia uguale a quello di un cavaliere medievale, raffigurato in lotta contro un demone in un dipinto appartenente all'Ordine. Inoltre, si scopre che nel cranio del nostro eroe è stato inserito, probabilmente da Cobra, un minuscolo dispositivo elettronico. Tale microchip normalmente è inattivo, ma in caso di pericolo estremo "prende il comando" ed infonde a Lazarus forza e velocità micidiali (che gli consentono, ad esempio, di spezzare il collo di una tigre a mani nude).
Il rovescio della medaglia è che il nostro eroe, sotto l'effetto del microchip, cade in uno stato animalesco. Si suppone che, disattivandosi il microchip, Lazarus torni alla normalità, ma questo non è affatto certo, anzi è una delle cose che lo inquietano di più, e che lo spingono a cercare con tutte le forze la verità sul suo passato.

Lo Scenario

La New York di Lazarus Ledd non è così lontana da quella dei giorni nostri. E' una metropoli cupa, oscura, violenta. E' ricca di tecnologie futuribili e di organizzazioni segrete, di traffici di droga, di armi e d'organi, di gruppi terroristici e di entità misteriose che le controllano. Rappresenta un'ipotetica fusione tra le piovose città dark dei fumetti di Miller e la megalopoli violenta e tecnologica di Robocop. Sono evidenti citazione ed influssi dalle serie della Marvel: oltre il già citato NewYork Bugle/Daily Bugle, l'atmosfera del fumetto, i suoi stessi ritmi, l'azione senza respiro, si rifanno chiaramente agli albi d'oltreoceano. L'intera vicenda, poi, richiama alla mente il plot di Remo Williams, altro eroe dei fumetti (approdato poi sul grande schermo) dato per morto, ricomparso con un nuovo viso ed una nuova identità, ed costretto da un'organizzazione segreta a svolgere le missioni più incredibili.

L'autore

Ade Capone nasce a Piacenza nel 1958; esordisce come sceneggiatore di fumetti nel 1980. Entra poi a far parte della scuderia Bonelli, sceneggiando albi di Zagor, Mister No, Martin Mystere. Nel suo curriculum, anche il prestigioso premio "Fumo di China".
Di seguito, una sua intervista esclusiva per Delos, realizzata durante la manifestazione ExpoCartoon di Roma.

Intervista

Ade Capone è alto. La folla che gremisce gli stand di ExpoCartoon gli fluisce intorno come acqua su uno scoglio: egli svetta senza fatica nel marasma di teste che lo circondano, e sembra persino non accorgersi del caos.
Facendoci largo, lo avviciniamo e gli proponiamo l'intervista per Delos. Lui accetta. Fuggiamo dal caldo belluino degli stand della Fiera di Roma e ci accomodiamo su una panchina, sotto il sole cocente del maggio capitolino.

Delos: Per cominciare, Ade, puoi darci qualche anticipazione sulle vicende future di Lazarus Ledd? Cosa ci aspetta nei prossimi albi?

Capone: No. Nessuna anticipazione. Non ne faccio mai.

Delos: Be', se non vuoi parlare di Lazarus, perché non ci parli di Capone? Puoi raccontarci qualche aneddoto sulla tua vita privata?

Capone: (scuotendo le sue mani enormi) No. Non ne parlo mai.

Delos: (Comincio a pensare che l'intervista non stia andando al meglio) Perché, scusa?

Capone: Non c'è nulla da raccontare. Io ho una vita normale, da persona comune... Non bisogna mai mescolare lo scrittore all'uomo. C'è gente che lo fa, che si comporta come un personaggio da fumetto anche in privato. Io però non condivido.

Delos: (Posizione ammirevole, che però non ci aiuta nell'intervista. Come costringere a sbottonarsi un tizio che non vuol farlo e per giunta è alto il doppio di te? Tento un'altra strada) Senti, puoi dirmi che giro di vendite raggiungono gli albi di Lazarus Ledd?

Capone: Il giro di vendite? Credo intorno alle 30-35 mila copie.

Delos: Che rapporto hai con i disegnatori della Star Comics?

Capone: Ottimo, direi. Loro dicono che se non fosse per me non lavorerebbero neppure per la Star.

Delos: D'accordo, ma tra i disegnatori con i quali hai lavorato, c'è qualcuno che apprezzi più degli altri?

Capone: Sicuramente Alessandro Bocci. E' il migliore. Ma anche Bartolini è molto bravo. Però, vedi, questo non è un rimprovero o una scarsa considerazione per gli altri. Al contrario, l'apprezzamento per il lavoro di un disegnatore serve da sprone ai colleghi, li mette giustamente in competizione.

Delos: Quali sono gli scrittori di fantascienza a cui senti di dovere qualcosa? Se ce ne sono, ovvio...

Capone: Tra i classici, penso a Poul Anderson, più per i racconti che per i romanzi; poi mi viene in mente Robert Heinlein, di cui ho amato "Universo". Tra gli autori più recenti, Greg Bear, o Gregory Benford. In generale, apprezzo gli scrittori/scienziati, quelli che sono capaci di imbastire una storia intorno alle nuove teorie della Scienza, alle frontiere della ricerca... Io sono geologo, sai? Oltre il mio campo specifico, mi affascina la Fisica delle Particelle, la Meccanica Quantistica... Un buon trattato di Fisica mi seduce più di mille romanzi.

Delos: (Dunque Capone è geologo. Noto con piacere che comincia a parlare di sé. E persino senza tortura. Insisto) Senti, cosa c'è di te in Lazarus, e cosa c'è di Lazarus in te?

Capone: Credo nulla. Certo Lazarus è un personaggio con delle caratteristiche molto definite, molto umane, molto "vive": è un uomo complesso, ha un profilo con mille sfaccettature. Lazarus cerca sé stesso, ma non in senso metaforico, niente menate alla Kerouac. Lazarus cerca veramente la sua identità, tenta realmente di risolvere i misteri che circondano la sua vita.

Delos: La sua vicenda è molto misteriosa, non c'è dubbio...

Capone: Nel numero doppio di quest'estate ci sarà qualche rivelazione "definitiva" sul passato di Lazarus. Intorno al numero cinquanta, poi, che uscirà nel '97, ogni mistero sarà svelato.

Delos: (Incrocio le dita, sperando che non si accorga di star dando le anticipazioni che prima aveva negato) Sei sempre soddisfatto delle tue storie?

Capone: Mai. Io sono naturalmente insoddisfatto. Figurati che evito accuratamente di rileggere gli albi, una volta stampati. Non riuscirei a sopportarlo.

Delos: Parlami delle altre tue attività al di fuori del fumetto.

Capone: Be', a parte il fumetto e la Casa Editrice, c'è la musica. Sto portando avanti dei progetti con Max Pezzali, la voce degli 883: abbiamo creato un video e ne abbiamo in preparazione degli altri. Ho poi una serie di idee sul fronte Internet, e per realizzarle mi sono unito alle iniziative create da Claudio Cecchetto. Sul sito della InterNetwork City stiamo sperimentando nuovi idee per l'interazione con gli utenti. In particolare, abbiamo introdotto il concetto di "denaro virtuale". Chi si collega può accedere ai vari servizi del sito spendendo una certa quantità del suo... chiamiamolo "credito"; crediti che si guadagnano visitando invece le home-page dei nostri "sponsor".

Delos: Molto interessante. Ma quale, tra queste attività, ti da più soddisfazione?

Capone: Le più recenti. Sono sempre le novità ad attirarmi.

Delos: Adesso una domanda che è un classico per Delos. Che consiglio daresti ad un giovane che volesse diventare sceneggiatore?

Capone: (con un sospiro plateale) Prima di tutto dovrebbe tentare di sceneggiare una serie già consolidata. Per esperienza personale, ti dirò che le Case Editrici mettono rarissimamente in mano la responsabilità di una serie nuova ad un esordiente, anche se l'idea proposta è straordinaria. Un giovane deve prima farsi le ossa sui personaggi di un certo successo.

Delos: Come hai fatto tu con Mister No e Zagor, non è vero?

Capone: Vero. Avevo conosciuto casualmente Bonelli in vacanza, ma non gli mandai nulla per quasi due anni, perché volevo che giudicasse il mio materiale in modo imparziale, senza preconcetti per il fatto di conoscermi. E così è stato.

Delos: E tornando ai giovani sceneggiatori?

Capone: Vediamo... un'altra cosa fondamentale è scrivere qualcosa in cui si crede; altrimenti non verrà fuori mai nulla di buono. Anche in questo caso, parlo per esperienza diretta. Con i personaggi bonelliani mi sono trovato subito bene, perché li conoscevo e li amavo. Ma una volta, ahimè, tentai di scrivere una sceneggiatura di Topolino. Tralascio i risultati, il concetto dovrebbe essere chiaro.

Lo è certamente, ma io penso di aver trattenuto anche troppo l'amico Capone. Intorno alla nostra panchina, i visitatori di ExpoCartoon esibiscono la loro passione in modo vistoso: intravedo le uniformi e le orecchie a punta di un gruppo di "trekkisti"; noto con meraviglia l'abbigliamento high-tech di un paio di fanatici di "manga". Scorgo persino un paio di ragazze perfettamente truccate alla "Sailor Moon"...
Ringrazio quindi il papà di Lazarus Ledd e lo lascio andare, affinché si unisca allo straordinario spettacolo di questa Fiera, di questa caotica, irreale, incredibile manifestazione, di questa coinvolgente festa per tutti coloro che amano le nuvole parlanti e la fantasia.
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