Non si è trattato di qualche scoop di Mike Ausiello, ma parole pronunciate da Russell T. Davies durante la conferenza stampa invernale dell'associazione dei critici televisivi, per cui quello che segue è uno spoiler ufficiale e controfirmato. Siete pronti?

Per cominciare, la prima sorpresa è che il titolo annunciato era falso: niente Torchwood: the New World, bensì Torchwood: Miracle Day. "La premessa - dice Davies - è un miracolo che avviene in tutto il mondo: quel giorno nessuno muore. Non una singola persona in tutto il mondo. E poi il giorno dopo e quello dopo ancora e così via."

Sembrerebbe una buona notizia, ma si scopre che anche chi si supponeva dovesse morire, non lo fa. Lo racconta l'attore Bill Pullman: "Il mio personaggio è un omicida condannato e un pedofilo. Mi viene praticata l'iniezione letale, ma io resto in vita. Comincia tutto così".

Ma i problemi arrivano presto. Dice Davies che "all'alba del sesto giorno i vecchi invecchiano sempre di più, ma non muoiono, i morenti continuano a essere in punto di morte, ma non muoiono". Inoltre, le nascite continuano, ma nessuno lascia questa valle di lacrime: "La possibilità della morte cessa di esistere. Una grande notizia per molte persone, ma è anche l'inizio di un sovrappopolazione globale. La vita sulla terra si basa sul fatto che la gente muoia, ma improvvisamente scoppia questa grande crisi che coinvolge tutti sul pianeta".

Ed è qui che entra in scena il team Torchwood e i suoi nuovi componenti. "Per capitan Jack è un momento unico e importante, perché lui è immortale e ora lo sono tutti. C'è una mostruosa quantità di storie da raccontare all'interno della trama principale."

Riguardo alla struttura della nuova stagione, "sarà composta da dieci episodi, ma non dovete aspettare cinque anni per avere una soluzione: quando arriveremo all'episodio dieci ci sarà un massiccio, sconvolgente colpo di scena. Scoprirete chi vive, chi muore, cosa è successo e se si può fermare o no".

Torchwood: Miracle Day andrà in produzione questo mese, per una messa in onda a luglio del 2011. Quando improvvisamente smetteremo di preoccuparci della nostra fine.