Non c'è niente da fare, vampiri, lupi mannari e zombi di vario tipo ci stanno invadendo, sale cinematografiche, libri, schermi televisivi e monitor sono pieni delle loro gesta, questa volta è Charlie Higson che ci racconta di come le cose siano andate storte nel romanzo The enemy.

In una Londra di un prossimo futuro una terribile epidemia ha colpito tutti gli adulti, diventati zombi barcollanti che cacciano qualsiasi cosa si muova, questo ha costretto bambini e adolescenti a raggrupparsi per sopravvivere, ma la cosa non è affatto agevole.

Un gruppo di sopravvissuti, al comando di Arran, si è rifugiato in un supermercato nel quartiere di Holloway; minacciato dalle incursioni dei Grandi, costantemente in cerca di cibo, i ragazzi vengono duramente colpiti da alcuni fatti negativi.

Prima viene rapito il piccolo Sammy, poco più che un bambino, poi un agguato causa un'altra perdita e il ferimento di Arran.

Spaventati e scossi, i sopravvissuti vengono contattati da Joker, un ragazzo che dice di provenire da un gruppo che ha come base Buckingham Palace, e propone loro di raggiungere la sede degli ormai defunti reali inglesi.

Nonostante qualche dubbio la prospettiva di un rifugio sicuro e con abbondanza di scorte convince i giovani a partire, solo Callum decide di restare nel vecchio rifugio.

Il viaggio si prospetta lungo e pieno di pericoli, ma la speranza di un futuro migliore dona forza ai ragazzi, forse le loro sofferenze sono alla fine.

Il tema dell'epidemia che trasforma i contagiati in bestie assetate di sangue è stato trattato in molti modi, in questo romanzo il morbo risparmia i più giovani, ma così facendo li precipita in un incubo spaventoso.

La premesse della storia sono buone, la prima parte scorre abbastanza bene, i personaggi sono delineati in modo conciso ma incisivo, e ci si immerge nel clima cupo della Londra invasa dagli infetti.

Purtroppo man mano la vicenda si sviluppa emergono diversi punti negativi, innanzitutto alcune scene davvero poco credibili.

In una delle prime scene vediamo i ragazzi assaliti degli infetti usciti dall'acqua di una piscina, il tutto descritto in modo davvero poco realistico: dopotutto gli zombi sono uomini ammalati, e non dovrebbero resistere senza respirare per più di un paio di minuti.

Difficile anche credere che un bambino uscito da un sacco abbia bisogno di adattare gli occhi all'oscurità, ancor più incredibile che possa esistere un campo senza protezioni nel bel mezzo di Saint Jame's Park: anche se The enemy è rivolto agli adolescenti si tratta di particolari che stonano, togliendo credibilità alla storia.

Seguendo la moda dei cicli più o meno infiniti anche Higson ha deciso di strutturare la storia della Londra post-epidemia in una serie di romanzi, il secondo è già uscito con il titolo The dead in Gran Bretagna, ed è ambientato un anno prima degli avvvenimenti narrati in The enemy.

Questo crea un problema, l'adolescente di bocca buona a cui potrebbe piacere questo romanzo alla fine del ciclo non sarà più adolescente né (si spera) di bocca buona, per cui non saprà mai come va a finire la storia... ma dubito che si tratti di una grande perdita.