Ci sono autori poco noti nella fantascienza e anche poco prolifici, ma che il loro seppur piccolo contributo lo hanno dato. Magari sono così poco conosciuti che sono scambiati con altre persone dal nome e cognome quasi simile, tanto da causare una mescolanza di dati anagrafici e una certa, imbarazzante, scarsa chiarezza nelle fonti.

Questo è il caso di Stephen Gilbert, scomparso pochi giorni fa, il 23 di giugno, all'età di novantasette anni, autore del romanzo da cui è stato tratto un film di fanta-horror noto in Italia come Willard e i topi.

Eppure il database di IMDB (da cui hanno poi preso i dati molti altri) attribuisce il romanzo a Gilbert Ralston (però sotto lo pseudonimo di Stephen Gilbert), creatore della serie televisive USA Wild Wild West e sceneggiatore per Star Trek, Hawai Five-O e Gunsmoke.

Ralston però è morto nel 1999 in South Carolina. In effetti è molto fantascientifico avere qualcuno che muore due volte a distanza di dieci anni. Forse il problema è semplicemente dovuto al fatto che a Ralston sono stati assegnati luogo e data di nascita di Gilbert. Forse con la scomparsa dello scrittore si sistemeranno le cose.

Basiamoci invece sui dati di Locus per l'autore appena scomparso: Gilbert era nato a Newcastle nell'Irlanda del Nord nel 1912, è stato giornalista e sceneggiatore e ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale (scriverà un libro sulla sua esperienza). Si è spento a Whiteabbey, sempre nell'Irlanda del Nord.

Il suo romanzo più noto è Ratman’s Notebooks del 1968 (pubblicato in Italia come Diario di Ratman da Rizzoli nel 1971), che è servito da ispirazione per il film Willard. Nel romanzo il narratore è anonimo e racconta, in forma di diario, dei suoi problemi con le altre persone e del suo rapporto con un gruppo di ratti che con il tempo addestra e di cui sfrutterà l'intelligenza per compiere le sue vendette e guadagnare una posizione sociale. Tra i roditori c'è il topo bianco Socrate e il recalcitrante Big Ben che, alla fine, guiderà gli altri ratti proprio contro il loro padrone, rovinandolo e conducendolo alla pazzia.

Willard (il titolo italiano è Willard e i topi) è invece una pellicola diretta da Daniel Mann e interpretata da un giovane Bruce Davison (il senatore Kelly nel film X-Men, ma anche lo psichiatra che tormenta Sarah Connor nei primi due film di Terminator) e da Ernest Borgnine. La trama è abbastanza simile a quella del romanzo anche se segue direttamente le vicende del protagonista, che ha il nome di Willard, e si conclude con la sua morte a opera dei ratti che ha cercato alla fine di eliminare. Il film ebbe un discreto successo tanto che nel 1972 venne girato un seguito dal titolo Ben che punta ancor di più sull'aspetto fantascientifico dato che il ratto che guida gli altri sembra quasi avere poteri telepatici e di controllo che pare estendere anche agli umani. Del 2003 è invece un remake con il titolo Willard (Willard il paranoico in Italia).

Gli altri romanzi di Gilbert (inediti in Italia secondo il Catalogo Vegetti) sono invece Landslide, 1943 (fantasy ambientato in un mondo parallelo), Monkeyface, 1948 (sull'intelligenza quasi umana delle scimmie), The Burnaby Experiments: An Account of the Life and Work of John Burnaby and Marcus Brownlow, 1952 (su un esperimento di teletrasporto psichico tramite i sogni).