Tullio Avoledo con L’anno dei dodici inverni narra, a modo suo, un grande storia d’amore, in un romanzo dove descrive anche viaggi nel tempo e un futuro possibile. Chi legge fantascienza avrà sentito quantomeno parlare di questo scrittore: in ogni suo romanzo c’è sempre almeno un accenno a situazioni fantascientiche, quando non sono testi pienamente fantascientifici.

La fama di Avoledo è esplosa nel 2003 con la pubblicazione del romanzo d’esordio, L’elenco telefonico di Atlantide, pubblicato da Sironi Editore e successivamente ristampato nei Tascabili Einaudi. È stato un grande successo, confermato poi con i romanzi Mare di Bering e Lo stato dell’unione.

In L’anno dei dodici inverni il tema centrale è una vicenda sentimentale condita da viaggi nel tempo. Nel romanzo traspare chiaramente la passione dell’autore per Philip K. Dick, tanto che nel futuro da lui descritto esiste una religione dedicata proprio all'autore americano.

Protagonista del romanzo è Emanuele Libonati che per amore torna indietro nel tempo, sino al 1982 (anno in cui inizia il romanzo) e seguirà anno dopo anno la crescita del suo amore Chiara Grandi. Lo farà per impedire che lei si autodistrugga, anche se è cosciente che nel fare ciò dovrà rinunciare al suo amore e non potrà averla vicino nel nuovo presente che va creando.

Interessante quanto scritto nella presentazione del volume: "Il protagonista di L'anno dei dodici inverni è un uomo disposto a giocarsi tutto, per amore. Anche a tornare indietro nel tempo per disfare la trama delle cose, pur sapendo bene che «quando fai uno scambio, da qualche parte guadagni e da qualche altra ci perdi». Un romanzo che intreccia tre storie lontane in modo esatto e imprevedibile, grazie alla forza di una narrazione che sembra accordarsi - pagina dopo pagina - al respiro di chi legge".

L’autore. Tullio Avoledo è nato nel 1957 a Valvasone, in Friuli. Laureato in legge, vive a Pordenone, dove lavora presso l’ufficio legale della ex Banca Friuladria acquisita dalla Banca Intesa. Questa acquisizione, sofferta in prima persona da Avoledo (che ha dovuto soggiornare a lungo a Milano per seguire corsi di aggiornamento), è l'argomento del romanzo Breve storia di lunghi tradimenti. Ha pubblicato tre romanzi per Sironi Editore: L'elenco telefonico di Atlantide (2003), Mare di Bering (2003), Lo stato dell'unione (2005). I primi due titoli sono disponibili nei Tascabili Einaudi. Presso Einaudi sono inoltre usciti Tre sono le cose misteriose (2005, Premio Super Grinzane Cavour 2006), e La ragazza di Vajont (2008). Per le Edizioni Ambiente ha scritto il romanzo breve L'ultimo giorno felice (2008), di prossima pubblicazione nei Tascabili Einaudi.

 

La quarta di copertina. 1982. In un freddo pomeriggio di gennaio, un vecchio bussa alla porta di villa Grandi. Ha una bizzarra proposta da fare ai giovani sposi Emilio ed Esther, da poco diventati genitori. Sta conducendo una ricerca sui bambini nati in quella zona il giorno di Natale, proprio come la loro piccola Chiara. Tornerà dai Grandi una volta all'anno, ogni inverno e solo per qualche ora, per raccogliere informazioni sulla bambina e, forse, scrivere un libro su di lei. Ma chi è in realtà l'uomo che si fa chiamare Emanuele Libonati, e che un anno dopo l'altro diventa amico dei suoi ospiti, tanto da raccoglierne le confessioni più intime? Qual è il vero motivo del suo interesse per Chiara e per la sua famiglia? E soprattutto, come fa a sapere tante cose sul futuro? In quello stesso anno, un ragazzo brillante e confuso intraprende a tentoni la sua strada nel mondo, una strada che presto si rivelerà un vicolo cieco. Ma alzando lo sguardo, a saperla cogliere, c'è la possibilità - per lui e per tutti i protagonisti di questa storia - di porre rimedio agli errori commessi. Anche per l'anziano poeta che nella Londra del 2028 - resa irriconoscibile da una guerra che sembra tanto un videogioco - chiede udienza alla Chiesa della Divina Bomba, con un progetto in testa covato per vent'anni...

Scritto in una lingua intensa e malinconica, il nuovo romanzo di Tullio Avoledo s'interroga sulla ferocia dei sentimenti e sulle conseguenze dei gesti compiuti da ciascuno di noi - più o meno consapevolmente - un giorno dopo l'altro. Davanti agli occhi stupefatti del lettore si dispiega la folle cronaca dei nostri anni recenti, filtrati da una vicenda in cui i legami famigliari s'intrecciano con le storie di fantascienza raccontate da Philip Dick, e le mille problematiche dell'adolescenza diventano un tutt'uno con l'adorazione quasi isterica per un'icona come Lady D.

Storia dopo storia, si disegna un mondo in cui la colpa e la redenzione, il passato e il futuro, non hanno un rapporto di causa ed effetto ma convivono, assurdamente, nello stesso istante.

Tullio Avoledo, L’anno dei dodici inverni (2009)

Giulio Einaudi editore, collana I coralli, pagg. 369, euro 19,00