Doppio appuntamento con il cinema fantastico al cineforum Fantafilm, all'Arci50 in via Benaco 1, Milano. Questa sera alle ore 21 è previsto Accadde domani e, a seguire, Paris Qui Dort, entrambi diretti dal maestro del cinema francese René Clair. L'ingresso alle proiezioni è gratuito, con tessera Arci.

Accadde domani è la storia di Larry, quello che si può definire “un giovanotto di belle speranze”. Sogna di fare il reporter ma, da buon ragazzo di bottega, scrive i necrologi per la redazione del giornale della sua città. È quindi in caccia della grande occasione, dello scoop che possa lanciare la sua carriera.

Archivista e memoria storica del giornale è il vecchio Pop, con il quale Larry fa amicizia. Un giorno l'anziano consegna a Larry una copia molto particolare della testata, quella del giorno dopo. Dapprima Larry è incredulo, poi si rende conto che invece è tutto vero: nel giornale sono scritti i fatti che accadranno l'indomani. Il giovane userà quindi il giornale allo scopo di inseguire sia fama che ricchezza, sfruttandolo per conoscere in anticipo il luogo di una rapina, o per sapere in anticipo i cavalli che vinceranno le corse del giorno dopo.

La sua strana preveggenza però suscita la curiosità della polizia, che lo crede complice dei rapinatori, nonché la cupidigia di chi ha notato la sua fortuna sfacciata di scommettitore.

Larry e la sua fidanzata si troveranno quindi al centro di troppe attenzioni. A complicare il tutto c'è una notizia su un fatto che Larry avrebbe preferito non sapere, e che cercherà di evitare a ogni costo...

Se vi è venuta in mente la serie televisiva Flash Forward, in effetti non mancano le somiglianze. Se pensate poi che René Clair è a sua volta autore di un mediometraggio fantastico chiamato Paris Qui dort, nel quale la quasi totalità della popolazione parigina si addormenta improvvisamente, vien proprio da pensare che David Goyer, il creatore della serie televisiva, sia un fan dell'opera del genio francese.

In realtà anche in Ritorno al futuro 2 di Robert Zemeckis viene utilizzato un giornale proveniente dal futuro per vincere alle scommesse sportive. Ma in quel caso erano i paradossi spazio temporali a farla da padrone. Diverso è il territorio in cui si muove il cineasta francese, un autentico maestro del cinema delle origini, il cui vero nome era René Chaumette, nato nel 1898, autore di veri e propri capolavori della storia del cinema, come Sotto i tetti di Parigi (1930) e Il silenzio è d'oro (1947).

Accadde domani fa parte del periodo americano del regista, che fu autore anche di un'altra famosa commedia fantastica, Ho Sposato una strega.

Pur non essendo un capolavoro, il film è comunque un prodotto ben confezionato, con una solida sceneggiatura ed eleganti scelte visive. Dick Powell, confuso da molti con il più famoso William (volto dell'Uomo Ombra), aderisce al ruolo dello stralunato Larry con professionalità. Powell proveniva dalla commedia musicale, ma lo stesso anno avrebbe interpretato il ruolo di Philip Marlowe nel drammatico L'ombra del Passato di Edward Dmytryk.

Più che sufficiente la coprotagonista è Linda Darnell, anche se il ruolo che le viene cucito addosso va poco oltre il cliché della fidanzata un po' ansiosa. Proprio in quell'anno la Darnell, che aveva recitato nel 1941 il ruolo della fidanzata di Tyrone Power in Sangue e Arena, era all'apice della carriera, dopo essere stata nominata da un magazine “una della quattro donne più belle del mondo”.

Come spesso capitava, accanto a protagonisti bellocci ma senza grandi guizzi, erano presenti ottimi comprimari, quali Edgar Kennedy nel ruolo dell'ispettore Mulrooney, anch'egli come Clair veterano dei tempi del cinema muto, e John Filiber nel ruolo del vecchio Pop.

La pellicola ottenne due nomination all'Oscar:

- miglior colonna sonora di commedia o film drammatico,

- miglior montaggio audio.

In Europa il film arrivò dopo la guerra, e in Italia il primo titolo con il quale fu distribuito era Avvenne... Domani.

Erano tempi diversi, quelli in cui il fantastico poteva insinuarsi in una commedia, fornendo spunti narrativi capaci di intrattenere senza i produttori temessero per l'esito commerciale del film. Basti pensare al forse già citato, e più famoso, Ho sposato una strega, oppure a La vita è meravigliosa di Frank Capra.

Clair nel suo percorso di autore ha semplicemente affrontato diverse tematiche, trovando di volta in volta il modo migliore di raccontarle, anche in modo non realistico. Il suo percorso infatti era cominciato nel 1923 con film molto più smaccatamente fantastico: Paris Qui Dort.

Una sequenza di Paris Qui Dort
Una sequenza di Paris Qui Dort
Al risveglio il custode della torre Eiffel scopre ai suoi piedi la città “addormentata”. Sconcertato, percorre le vie di una Parigi completamente immobile. Oltre all’uomo, anche alcuni viaggiatori giunti in aereo durante la notte sono sfuggiti al sortilegio che ha paralizzato l’intera metropoli: uno scienziato pazzo ha inventato una macchina in grado di far sprofondare il mondo in una totale letargia.

Alla sua prima prova Clair ha in nuce alcuni elementi che caratterizzeranno le sue opere successive, dall'eleganza visiva, qui mista a capacità visionaria e gusto per il fantastico, all'equilibrio con il quale riesce a gestire i toni della commedia, oltre che l'amore smisurato per la sua città di origine.

Brillanti gli “effetti speciali”, considerata l'epoca. Spettacolare la scalata della Torre Eiffel da parte del protagonista.