Leggendo l'articolo di Repubblica.it (www.repubblica.it/2008/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/malattie-scomparse/malattie-scomparse/malattie-scomparse.html) che racconta di come alcune malattie compariranno a breve, mi viene in mente l'ottimismo calibrato di Gabriele Rossi, il creatore della iLabs e l'autore del saggio Semi-Immortalità, recensito su queste pagine un po' di tempo fa.

Nel dettaglio, secondo l'estensore dell'articolo verranno sconfitti a breve l'infarto, la poliomelite, il tumore dell'utero e allo stomaco, così come quello al seno, ai testicoli, alla prostata, al polmone e al colon; vita relativamente breve dovrebbe averla anche l'AIDS. Una vita senza dolore è a portata di mano, continua a scrivere Carlo Brambilla nel suo articolo, e il dèja-vu del postumanismo targato iLabs continua a balenare davanti ai miei occhi, portandomi verso territori strani e ideali, con un senso di sorriso chimico che contagia le lande biologiche del mio esistere, nell’attesa che le parvenze di immortalità delineate divengano palpabili (non solo per pochi eletti, ovviamente).