La notizie è di quelle ghiotte, sia per gli appassionati di fantascienza che per i patiti dei manga e degli anime made in japan. Leonardo Di Caprio farà il proprio debutto nel cinema di fantascienza nelle vesti di produttore, assumendosi il compito di dare veste umana alle vicende di Akira, uno dei più famosi fumetti giapponesi degli ultimi venticinque anni. Infatti è di questi giorni l'annuncio ufficiale che l'attore californiano ne produrrà la trasposizione cinematografica attraverso la propria compagnia, Appian Way, e in associazione con la Warner Bros.

Akira nacque agli inizi degli anni ottanta dalla fantasia pittorica e allucinata di Katsuhiro Otomo, autore di numerosi altri manga ad ambientazione fantascientifica tra i quali Fireball, considerato per le tematiche affrontate il precursore di Akira. E proprio l'insoddisfazione per la riuscita solo parziale di Fireball spinse Otomo a realizzare quello che viene considerato uno dei capolavori mondiali della letteratura a fumetti, dato che di questo si tratta. Akira, violento, oscuro, grintoso, ambientato in una Neo-Tokyo postatomica del 2019, racconta le vicende di una banda di motociclisti capeggiata da Kaneda e nel quale milita il giovane Tetsuo. La sparizione di quest'ultimo spinge Kaneda a indagare sul mondo delle corporazioni e dei servizi segreti, tra cospirazioni militari ed esperimenti tesi a creare una nuova razza di guerrieri dotati di ampi poteri telecinetici. La grandiosità delle ambientazioni metropolitane, la complessità dell'intreccio e lo spessore dei personaggi fanno di questo manga qualcosa di più di un semplice fumetto, per diventare forma espressiva vicina alla letteratura più vera.

Gli albi di Akira vennero pubblicati dal 1982 al 1990, riscuotendo enorme successo di pubblico e riconoscimenti a livello mondiale. Nel 1988 Otomo ne trasse un film d'animazione, che cambiava parzialmente la linea narrativa del fumetto mantenendone però le atmosfere e i personaggi. Anche il film fu un grande successo, diventando un esempio da manuale per il cinema sci fi d'animazione nonché il più costoso lungometraggio anime mai realizzato in Giappone. E proprio a questo film si ispira il progetto che vedrà coinvolto Di Caprio. Il progetto è rimasto a lungo in fase di gestazione, nelle mani dapprima dei produttori Jon Peters (Batmans Returns, Wild Wild West, Superman Returns e il prossimo Superman: Man of Steel) e Basil Iwanyk (Firewall), e con vari registi candidati, da Stephen Norrington (Blade, La leggenda degli uomini straordinari) a Pitof (Vidocq, Catwoman). Alla fine i diritti sono stati acquisiti dalla Warner, che ha coinvolto Di Caprio nel progetto. Sulla seggiola del regista siederà il semidebuttante Ruairi Robinson, al cui attivo ci sono soltanto un paio di cortometraggi fantascientifici d'animazione di cui uno, Fifty Percent Grey, candidato all'Oscar. Secondo le informazioni disponibili Robinson avrebbe in mente di sviluppare la storia in due film, la cui scrittura è stata affidata a Gary Whitta. La storia si sposterà da Neo-Tokyo a New Manhattan, ricostruita però dai giapponesi.

Nulla si sa invece degli interpreti del film. Non è escluso che lo stesso Di Caprio possa partecipare in veste di attore; i suoi 34 anni giovanilmente portati lo renderebbero probabilmente credibile nei panni del carismatico capobanda Kaneda. Resta solo da vedere quanto delle atmosfere tratteggiate da Otomo rimarranno nel film, e quanto invece si perderà nell'inevitabile passaggio da opera fumettistica e prodotto commerciale per un pubblico americano più incline all'azione che alla profondità. Ai posteri, ovvero al 2009, l'ardua sentenza.