28 settimane dopo è l'imminente seguito dell'orrorifico e scioccante 28 giorni dopo, film attraverso il quale nel 2002 il mitico Danny Boyle si è confrontatato con le atmosfere cupe e malinconiche della fantascienza inglese. A distanza di cinque anni e in prossimità dell'uscita del seguito nelle sale d'oltremanica il prossimo 11 maggio, Sci Fi Wire pubblica un'intervista al regista che ha raccolto l'eredità di Boyle dietro la macchina da presa.

Si tratta di Juan Carlos Fresnadillo, quarantenne regista nato a Tenerife che ha al suo attivo finora solo un curioso thriller dal titolo Intacto e un ancor più curioso cortissimo (appena 3 minuti) incentrato sulla figura di Alejandro Jodorowsky. Fresnadillo racconte le proprie impressioni sulla pellicola che ha appena diretto. "Non sono inglese, non parlo bene la lingua e non conosco Londra, ma ho avuto un incontro fantastico con i produttori,nel quale ho capito perché mi hanno proposto il progetto: volevano uno sguardo sulla storia e sui personaggi più fresco e meno coinvolto." La storia si svolge circa sei mesi dopo lo scoppio dell'epidemia che ha decimato la popolazione londinese: l'esercito USA ha ristabilito l'ordine e sta provvedendo a ripopolare le città messe in quarantena quando uno spedizioniere rimette involontariamente in circolazione il terribile morbo.

Il regista racconta di essersi trasferito a Londra tre mesi prima dell'inizio delle riprese per prendere confidenza con le atmosfere della città. "Successivamente" continua, "ho bighellonato a lungo con lo staff della produzione per trovare il luoghi che mi davano maggiori sensazioni, allo scopo di trovare il maggior numero possibile di opzioni per il lavoro. Iniziate le riprese però, mi sono reso conto delle difficoltà nel girare in un posto caotico come Londra, che è veramente difficile da rendere come città deserta." La troupe infatti è stata costretta a delle levatacce mattutine per approfittare delle strade sgombe, nonché a utilizzare parecchie riprese aree truccate in computer grafica, allo scopo di mascherare l'attività frenetica della city londinese.

Il risultato dovrebbe essere di buon livello, e la speranza è che il film di Fresnadillo riesca a mantenere le atmosfere angosciose e prive di speranza che erano poi il vero punto di forza della regia nevrotica e cupa di Boyle. Per accertarlo dovremo limitarci alla visione dei vari trailer presenti sulla rete, in attesa del 7 settembre prossimo, data di uscita programmata del film nel nostro paese.