Sta uscendo sulla rivista Manga 2000 Planetes, fumetto creato da Makoto Yukimura. E' una storia spezzata in più racconti che narrano le vicende di spazzini dello spazio, astronauti pagati per raccogliere quegli "space debris" che si sono accumulati intorno all'orbita terrestre nel corso degli anni.

"Spaces debris", detriti spaziali, il prodotto di decenni di sviluppo spaziale: più che romantica testimonianza del passaggio dell'uomo nello spazio, pericoli mortali per chi nello spazio deve viaggiare e vivere.

Ben lontano dai toni epici ed avventurosi di tanta narrativa spaziale, Planetes è invece la storia quotidiana di chi fa un mestiere tanto particolare quanto pericoloso.

I problemi legati alla salute, ai rischi sul lavoro, all'alienazione spaziale sono i temi della serie, che racconta in racconti efficaci e coinvolgenti quanto è dura la vita nello spazio.

Dura ma, ovviamente, affascinante.

Tipicamente giapponese, il manga ha la sua forza nel riuscire a raccontare un'esperienza massimamente esotica come se fosse una normale esperienza di vita, senza per questo mancare del tipico gusto nipponico per l'approfondimento: le conseguenze mediche del vivere nello spazio, le motivazioni che spingono i personaggi a vivere sospesi nel vuoto, le peculiarità tecniche del lavoro degli spazzini, non sono elementi accessori o marginali note di colore, come accade in tanta narrativa occidentale che tratta temi simili, ma motori della narrazione perfettamente integrati con il resto.

Non c'è particolare originalità, presunta velleità artistica o spocchioso elitarismo, bensì una splendida "normalizzazione" dello straordinario, un equilibrato approfondire una possibile vita nello spazio.

Oltre che un'evidente e manifesto amore per lo spazio.

Manga 2000 numero 33 (Planetes numero 1), editore Panini (Planet Manga), mensile, ¤ 4,00.