Sembrano passati secoli da quando gli editori della Star Comics ammisero di avere comprato i diritti di Video Girl Ai semplicemente perchè lo reputavano un fumetto bellissimo. Quelli forse però erano altri tempi, veramente se si voleva pubblicare manga lo si doveva fare prima di tutto per passione: chi mai si sarebbe arrischiato di gettarsi nella mischia con questo genere di pubblicazioni vista la fine ingloriosa che aveva fatto la casa editrice Granata Press?

Chi invece, almeno tra chi legge fumetti, non si è accorto che ormai le fumetterie abbondano davvero di titoli più o meno inflazionati, magari con all'attivo un'audience fortissima, ma di sicuro dalla qualità e dalla qualità estremamente risibili? Proprio in questo contesto si colloca la chiusura della testata della Marvel Manga Manga 2000. In essa sono stati proposti manga fantascientifici interessantissimi di autori completamente sconosciuti qui da noi, prima ancora che molte delle storie proposte venissero trasposte in anime: si pensi a titoli come Planetes, Eden, Gantz, Blame... La prima cosa che si potrebbe pensare è: questo è il mercato, bella, chi non vende affonda. Il bello è che la testata aveva successo! Manga 2000 non ha chiuso per scarsità di vendite, come rivela Davide Castellazzi nel suo blog personale, ma semplicemente per manifesta incapacità degli editori di capire il mercato, i consumatori (se così si possono considerare i fruitori di manga e fumetti in generale) e il prodotto che hanno tra le mani. Per dirla in soldoni: se un manga non è Naruto perchè pubblicarlo?

Quale sarà allora il destino di questi fumetti? Continueranno ad uscire certamente (Gantz per esempio uscirà questo mese), ma c'è anche da dire che adesso le serie che erano contenute nella testata si disperderanno e non si potrà più sapere quando e come usciranno, prive di sicuro come saranno di qualsivoglia battage pubblicitario che magari c'informi su qualcosa a riguardo...

Di sicuro questa vicenda è una cartina di tornasole del mercato editoriale in Italia. Centinaia di titoli buttati alla rinfusa nel mare magnum delle fumetterie, di mediocre qualità e di autori che più che artisti sembrano essere degli artigiani, con il conformismo e il piattume a fare da padroni incontrastati nell'offerta. Si dirà, ma la mano del mercato di Adam Smith che fine ha fatto? Se l'offerta è tanto brutta, dove è andata a finire la domanda che regola tutto? Il punto è questo: non c'è altro a disposizione e le nuove generazioni di lettori  senza rendersene conto si sorbiscono letteralmente scialbe scopiazzature dei capolavori del passato e del presente, che a causa proprio di queste sciagurate scelte editoriali nemmeno conoscono. Se cala la qualità dell'offerta, insomma cala anche la qualità della domanda, l'offerta allora si adegua e così via...

Davvero un peccato io credo. Sopratutto, la cosa più triste è come siano cambiate le case editrici che hanno iniziato circa un quindicenno fa a pubblicare manga. Credo però che sia normale che simili mutazioni avvengano, nel momento in cui il senso degli affari prende il sopravvento sulla passione. Quella stessa passione che avevano all'inizio i pochi che compravano da loro i manga.