È in libreria I primi tornarono a nuoto (2012), romanzo d’esordio dell’eclettico Giacomo Papi. L'autore è lontano anni luce dal clichè che ci ha abituato un certo genere di romanzi o di film, con morti che per i più svariati motivi tornano a camminare in una sorta di non-vita: Insomma i classici zombies che si muovono a scatti e sono affamati solo di carne umana, possibilmente fresca. Papi si allontana anche da romanzi di autori come Philip K. Dick con il suo In senso inverso (conosciuto anche come Redivivi S.p.A. oppure Ritorno dall’aldilà), dove è il tempo che prende a scorrere all’indietro, oppure dello scrittore John Ajvide Lindqvist con il romanzo L’estate dei morti viventi.

Nella storia di Papi i morti tornano in vita e ad accorgersene per primo è il medico Adriano Karaianni, la cui donna Maria in attesa di un bimbo. I morti che tornano a vivere sono in perfetta salute, non sanno nulla di quanto è accaduto nel periodo in cui erano morti, ma conservano tutti i loro ricordi, vanno presso le loro famiglie accolti con stupore, gioia ma anche con timore o anche con insofferenza.

Ma dopo i primi momenti di sbalordimento, quando tornano i morti dei secoli passati e il loro numero cresce a dismisura, la faccenda si fa molto complicata. Sulla Terra non ci sarà abbastanza cibo per tutti, le nuove nascite sono assolutamente malviste, perché se la morte per motivi inspiegabili è stata sconfitta, parimenti è sconfitta la vita, o per meglio dire la possibilita di nuove vite.

Un brano dal testo. Serafino Currò alzò l’indice per prendere la parola.

– Perdoni, dottor Karaianni, posso? Una precisazione.

– Sì, professore, dica.

– Noi non siamo morti.

– In che senso, scusi?

– Lei ha detto: «Voi siete morti». È inesatto. Siamo morti quando abbiamo smesso di vivere e siamo stati morti mentre non eravamo vivi. Ma adesso noi siamo vivi. Come lei e le altre persone dell’ospedale.

Rosaria annuì. Adriano era meravigliato. Il vecchio si concentrava su un dettaglio invece che sulla notizia sconvolgente che gli aveva appena comunicato e non sapeva cosa rispondergli.

– Sì, in un certo senso ha ragione. Ma la sostanza non cambia, mi pare.

– È una questione di rispetto, dottore, ma anche di uguaglianza. Quindi di sostanza. Che diritti possono avere i morti? Per fare un esempio, hanno diritto di vivere o no?

L'autore. Giacomo Papi è nato a Milano nel 1968. È stato direttore editoriale di Isbn, ora è consulente editoriale di Einaudi Stile Libero ed è anche autore di programmi televisivi. Si è cimentato nella narrativa con questa storia distopica.

La quarta di copertina. Ritornano tutti, uno per uno.

Vengono dall'Ottocento, dal Rinascimento, dalla Preistoria. Sono uguali a noi. Chiedono spazio e ospitalità. Non sono minacciosi all'inizio, solo smarriti e voraci: vogliono vivere, proprio come noi. E i vivi?

Adriano Karaianni è il medico che ha scoperto il primo rinato. Maria aspetta un bambino da lui. La loro storia fa da controcanto al destino che i vivi devono affrontare.

Con un ritmo serrato e il nitore di una lingua che sa descrivere la ferocia dell'umanità condannata a una vita senza fine, Giacomo Papi racconta un mondo dove nascere diventa un crimine. E reinventa con grande originalità uno dei luoghi più fecondi del nostro immaginario, quello del «ritorno dei morti», in cui ogni epoca ha proiettato paure e desideri inconfessati.

Giacomo Papi, I primi tornarono a nuoto (2012)

Einaudi, collana Stile Libero Big, pagg. 213, euro 17,00