La Marvel presenta il nuovo poster ufficiale di The Avengers con i supereroi al completo, preparando con molta accuratezza il terreno per l'arrivo di un tale team sul grande schermo.

Per l'occasione, Entertainment Weekly ha intervistato ognuno dei protagonisti perché raccontasse il suo punto di vista sul proprio personaggio all'interno di un contesto più vasto come quello degli Avengers.

Hanno ovviamente cominciato con chi ha dato il via al piano ambizioso, ovvero Robert Downey jr, che non casualmente è anche l'elemento preponderante nel poster: "Cerco sempre di non fare passi indietro e ricordarmi il personaggio così come lo abbiamo creato io e Jon Favreau, per rimanere fedele alla nostra versione". Ma ovviamente anche Tony Stark si ritroverà in un mondo diverso da quello a cui è abituato: "The Avengers è sempre stato un concetto che ci sovrastava. È davvero possibile? Io penso sia una meta ambiziosa e riguardando agli anni che sono volati, mi rendo conto che la Marvel aveva sempre avuto una visione precisa". Per poi aggiungere, divertito: "Ma non così precisa: in un trailer dico Sto mettendo insieme un team, in un altro invece Cosa vuol dire che non posso essere parte del team?".

Mark Ruffalo è il terzo volto di Bruce Banner da quando la Marvel ha tentato di portare al cinema Hulk. Parlando di come il suo personaggio reagisce alla trasformazione, ha detto: "La rabbia è qualcosa che diventa del tutto incontrollabile. Ti svegli dopo un blackout, hai fatto tutto questo disastro e pensi oddio cosa ho fatto?". Aggiunge poi che "all'inizio del film Bruce è sobrio in un modo particolare. Ha iniziato una nuova vita quando lo rivediamo. Ma ovviamente non è destinata a durare".

Per Chris Evans la definizione migliore di Captain America è: "Solo. Chi gli è rimasto al mondo? Nessuno. Rogers è definito dai suoi valori e dalla sua moralità. Negli anni '40 si dava molto peso a questi fattori, ma ai giorni nostri è tutto più impersonale, il che gli fa provare un grande senso di isolamento".

Chris Hemsworth ritiene che il suo Thor sia cambiato, evoluto: "C'è una maturità nel mio personaggio, a causa delle esperienze che ha avuto. Era una specie di bambino petulante all'inizio del film, ma alla fine ne è uscito con la certezza di essere maturato e di avere messo i piedi per terra". Una cosa in cui non è cambiato è la sua incapacità di comprendere il modo di comportarsi umano: "Ci sono momenti in cui Thor dice cose per cui tutti lo guardano e pensano Ma di che diavolo sta parlando questo?". Almeno per una volta però, non è il più strano del gruppo: "Si ritrova con un tipo che ha un'armatura d'acciaio, uno che quando si arrabbia diventa un mostro verde. Hanno tutti personalità folli e alter ego. Sono degli spostati, per questo amalgamano così bene".

Anche per Jeremy Renner, il suo Hawkeye, visto per la prima volta in Thor, è un'entità separata: "Io mi trovo nella periferia del campo d'azione. Essendo per natura un cecchino in cima a un palazzo, il comportamento di Hawkeye è quello di un solitario. Viene chiamato, fa il suo lavoro e se ne va".

Scarlett Johansson ha un altro problema con la sua Vedova Nera: "Ogni tanto ci penso e mi rendo conto che sono l'unica donna in un team di quindici stuntman e sette protagonisti maschili. Ma in fondo è divertente". Per la Vedova Nera è il posto migliore in cui trovarsi: "Lei è la persona con meno sentimenti, non ha tempo per l'aspetto romantico e ha una relazione di odio/amore con tutti coloro con cui ha a che fare. Ma è questo che la rende speciale, lei non fa prigionieri. Non è una da cui andare per un abbraccio affettuoso".

Possiamo tranquillamente dire che non potremmo chiederlo a nessuno di loro. The Avengers è previsto in uscita in italia il 25 aprile.