A soli quarantanove anni, Jodie Foster è ormai un'istituzione a Hollywood. Una breve carriera televisiva, l'esplosione internazionale nel ruolo della prostituta bambina in Taxi Driver, e poi quello che tutti conoscono: due premi Oscar, altrettanti Golden Globe, una valanga di interpretazioni da urlo. Tutto ciò ne fa una delle attrici più versatili e complete del panorama mondiale. Gli appassionati di fantascienza la ricordano in Contact, film del 1997 che raccontava il primo contatto con una civiltà aliena. Evidentemente quelle atmosfere devono in qualche modo essere rimaste dentro l'attrice californiana, poiché in questi giorni è stato reso noto il suo sostegno finanziario attivo al mitico programma SETI.

Per quei pochi che non lo sanno, SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) è l'ultranoto programma di ricerca dedicato all'esplorazione di segnali radio provenienti dal cosmo e attribuibili alla presenza di civiltà extraterrestri evolute. Uno dei progetti del SETI riguarda l'Allen Telescope Array, sviluppato con l'Università di Berkeley, nel nord della California, e che consiste in 42 parabole allineate e coordinate per la ricerca di segnali radio. Il progetto è in funzione già da alcuni anni, ma dallo scorso aprile la carenza di fondi di cui soffre anche l'Università di Berkeley ha costretto il progetto a entrare in stand by. In seguito all'allarme lanciato dal SETI, la Foster si è unita alla sottoscrizione (a cui hanno aderito anche lo scrittore Larry Niven e l'astronauta dell'Apollo 8 Bill Anders) che porterà nelle casse del SETI una cifra pare superiore ai 200.000 dollari, e che permetterà la ripresa del funzionamento delle antenne, almeno per un po'.

Ricordiamo che il programma SETI venne concepito dall'astronomo statunitense Francis Drake, e ha ormai superato la boa del mezzo secolo, tra alti e bassi dovuti all'assenza di risultati certi e alla perenne difficoltà nel trovare fondi adeguati per mantenere attiva la rete di radiotelescopi dedicata al lavoro di ricerca. Sono stati numerosi i progetti lanciati dal SETI nel corso dei decenni (famoso tra gli internauti il SETI@Home, che permette a chiunque di dedicare una frazione del proprio pc all'elaborazione dei dati), molti dei quali volti alla collaborazione tecnologica e finanziaria con istituti di ricerca e università, dal momento che nel 1993 la NASA, sponsor iniziale del progetto, cessò definitivamente di finanziarlo. Tra i primi promotori del progetto ci fu anche l'astronomo Carl Sagan, autore del bel romanzo da cui fu poi tratto il film.

Contact è considerato a tutt'oggi uno dei film sul primo contatto con civiltà aliene più verosimili dal punto di vista scientifico. Ed è evidentemente rimasto nei ricordi di Jodie Foster, tanto che l'attrice ha deciso di aderire all'appello di raccolta fondi. Qualcuno, maliziosamente, sostiene che si tratti di manovra pubblicitaria, visto che in questi ultimi anni la fama dell'attrice sembra un po' scemata. Intanto la Foster è tornata alla fantascienza entrando nel cast di Elysium, nuovo progetto del geniale regista sudafricano Neill Blomkamp (District 9), a fianco di Matt Damon (I guardiani del destino), Sharlto Copley (District 9), Alice Braga (Io sono leggenda, Repo Men, Predators) e William Fichtner (Armageddon, Il cavaliere oscuro).