La leggenda degli UFO nazisti torna alla ribalta ormai ciclicamente. Per chi non lo sapesse, si tratta di quella teoria secondo cui la Germania nazista stava sviluppando, o addirittura aveva già sviluppato, nel corso della Seconda Guerra Mondiale velivoli ad alta tecnologia da usare come arma supersegreta, e che alcuni scienziati nazisti scampati al crollo del regime avrebbero continuato a sviluppare anche a guerra finita. È una teoria che presenta punti di contatto da una parte con le idee cospirazioniste, dall'altra con tutta la pletora di miti e leggende che hanno permeato un regime come quello nazista, e che si sono propagate fino ai giorni nostri grazie a iniziative di sedicenti esperti e personaggi di varia natura.

Cosa c'è di nuovo allora? C'è che l'edizione online del quotidiano inglese The Telegraph ha rispolverato l'argomento dando risalto a un'inchiesta pubblicata sul magazine tedesco PM, un mensile di divulgazione per il grande pubblico, il quale sostiene di avere invece le prove "evidenti" del fatto che il programma di costruzione di velivoli a forma di disco volante era in stato molto avanzato. Nell'inchiesta viene ripercorsa la storia dei cosiddetti UFO nazisti: voluti fortemente da Adolf Hitler in persona, che incaricò il comandante della Lutwaffe Hermann Goering della realizzazione, il progetto passò successivamente nelle mani del ministro della produzione bellica Albert Speer, per poi passare nel 1944 sotto la supervisione di Hans Kammler, ingegnere e alto ufficiale delle SS nonché responsabile del progetto dei famigerati razzi V2. Dopodiché l'inchiesta di PM cita non precisati testimoni oculari che affermano di aver osservato, già nel 1944, velivoli a forma di disco volante sorvolare a bassa quota le acque del fiume inglese Tamigi. Mentre altri testimoni, catturati dagli alleati a guerra terminata, affermano di aver osservato "piatti volanti" sopra il cielo di Praga ancora all'inizio del 1945.

Va detto che le notizie su presunti aerei nazisti superpotenti, come di molte altre armi segrete, si sparsero per il mondo a guerra ancora in corso. Già nel 1942 il New York Times scriveva di aerei tedeschi a forma di disco visti sfrecciare tra i grattacieli newyorchesi. Ed è nota la vicenda degli UFO caduti sul territorio italiano, a cui lo stesso Mussolini credeva e che pensava essere un'arma segreta tedesca, tanto da incaricare l'ingegner Giuseppe Belluzzi (sempre stando alle dichiarazioni), di un progetto congiunto da sviluppare con l'areonautica tedesca; in sostanza di spiare i tedeschi. A guerra finita le dichiarazioni su progetti più o meno segreti di UFO nazisti si sprecarono. Tra le più note quella di Rudolph Schriever, scienziato tedesco che insieme a Otto Habermohl sostenne negli anni cinquanta di aver realizzato un progetto completo di velivolo denominato "Schema Schriever-Habermohl". Lo schema, poi descritto dall'ingegner Joseph Andreas Epp che partecipò al progetto, descriveva una cabina di guida centrale circondata da un gruppo di alette regolabili che formavano un cerchio. Il principio di funzionamento era piuttosto simile a quello dei moderni elicotteri, con la funzione di salita verticale assicurata da minuscoli razzi e dotati di armi a impulso elettromagnetico. Secondo Epp ben quindici prototipi sarebbero stati costruiti secondo lo schema, tutti regolarmente funzionanti.

Di tutto ciò non c'è mai stata una prova certa. Di sicuro si sa che alcuni velivoli sperimentali con ali circolari furono effettivamente costruiti in Germania; ma erano prototipi rozzi appena in grado di sollevarsi da terra e compiere poche decine di metri. Per il resto nel corso dei decenni ci sono state numerosi tentativi di riportare in auge la leggenda degli UFO, tentativi portati avanti da personaggi che si sono poi rivelati semplici ciarlatani o truffatori. Le stesse dichiarazioni di Belluzzi, riprese negli anni cinquanta, sono state più volte smentite dai vertici delle strutture militari italiane.

Va detto che la vita di Hans Kammler ha ispirato direttamente Iron Sky, film di fantascienza indipendente prodotto dal finlandese Samuli Torssonen. A molti questo nome non dirà nulla, ma per gli appassionati Torssonen è noto per essere l'ideatore di Star Wreck, una delle parodie più riuscite di Star Trek, con ben sei corti e un lungometraggio. In Iron Sky l'autore e regista finlandese riprende uno dei tanti miti attribuiti al terzo Reich: quello secondo cui i nazisti scampati alla guerra avrebbero dapprima costruito una base segreta nell'Antartico, da cui avrebbero proseguito gli studi sull'antigravità. Successivamente, con una flotta di navi spaziali, avrebbero installato una base segreta sulla faccia nascosta della Luna da cui, nel prossimo 2018, lanceranno una controffesiva sulle nazioni terrestri.

Il film, evidentemente una commedia, è in corso di realizzazione e si prevede la sua messa in circolazione per la fine del prossimo anno. Il trailer gira in rete già da un po', e il sospetto di un po' di pubblicità gratuita è piuttosto forte. Ora, che gli scienziati nazisti pasticciassero un po' in tutte le direzioni è plausibile; anche gli esperimenti del dottor Mengele sembravano fantascienza finché non si è scoperta la tragica verità. Che poi i tedeschi fossero all'avanguardia nel campo della missilistica e della propulsione a razzo è dimostrato dal fatto che sia USA che URSS fecero a gara per accaparrarsi i cervelli migliori, senza badare troppo per il sottile. Eventuali progetti per velivoli super avanzati sarebbero stati sicuramente scovati da entrambi i paesi e messi a frutto in qualche modo. D'altra parte è significativo il fatto che né Schriever né Epp, nonostante la forza delle loro dichiarazioni, siano mai riusciti a riprodurre uno di questi velivoli. Insomma, la storia è sicuramente affascinante, e buona per raccontare una bella ucronia. Ma per ora è solo una storia. Almeno finché non ci capiterà di svegliarci una mattina e scoprire in cielo un sacco di dischi volanti con la svastica incisa su un lato.