Catastrofe ambientale, paura, media, immaginario, potere. Come funziona la dinamica metaforica della paura collettiva? Sono i media a costruire la narrazione della catastrofe o essa origina da un’immaginazione sociale più profonda e nascosta? Siamo di fronte a un emergere dell’immaginario della catastrofe più potente di altre costellazioni dell’immaginario? E come intervengono le strategie di potere in questa emergenza?

Su questo tema affascinante da venerdì 8 ottobre a sabato 9 all'Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Scienze Umanistiche (via dei Volsci 122 nel quartiere di San Lorenzo), Aula Levi, si svolgerà un convegno intitolato Catastrofe ambientale, Immaginario e potere.

La prima giornata (dalle 15.00) sarà dedicata a James G. Ballard, la seconda dalle 9.00 a catastrofe, paura, immaginario e dalle 15.00 a catastrofe ambientale e comunicazione politica. Sul sito altri dettagli.

In Occidente, e soprattutto in Europa, la paura dominante e mortale della guerra e della miseria è tramontata negli anni ´50 e ´60; in parallelo si è affacciata la paura della catastrofe ambientale. Con molte varianti: paesaggi antropici devastati da catastrofi di ordine naturale (il Polesine), o terribilmente aggravate da imprevidenza e rapacità affaristica (come sarà il Vajont); di ordine ancora bellico (atomico o batteriologico); di ordine fantascientifico e cosmico, per eventi immaginari come meteoriti, invasioni di ultracorpi, alieni; e infine, dagli anni ‘70, di ordine climatico e globale. Anticipata da H.G.Wells, l’ipotesi di un cambiamento globale della civiltà umana a seguito dell’evento catastrofico, con la possibile estinzione dell’intero ecosistema, o con la sparizione di molte specie, inclusa la specie umana, trasmigra oggi di continuo tra informazione, infotainment e immaginari “creativi”. Come evidente auto-accusa sulla responsabilità primaria della civiltà industriale, si è stabilizzata dagli anni ’90 la paura della catastrofe globale ecologica, attribuita a comportamenti umani inquinanti, già avvenuti e accertati (emissioni di CO2, deforestazione, antropizzazione selvaggia, distruzione degli ecosistemi, effetto serra, buco nell’ozono etc.), o ancora da approfondire nelle conseguenze (effetti delle esplosioni atomiche in atmosfera, esperimenti segreti militari, uranio impoverito etc.), o anche sconosciuti o futuri (nella fiction, soprattutto). E infine, nell’ultimo decennio, la narrazione dei media tende a collegare lo sfondo globale alla nuova e impressionante serie delle catastrofi locali (New Orleans, le alluvioni monsoniche, ecc.). Ancora largamente rimosse, la paura dell’estinzione finale della specie insieme all’ecosistema che ne ha permesso la vita, e la paura di un cambiamento/adattamento radicale, post-umano costituiscono tuttavia uno sfondo sempre meno indistinto della narrazione dei media. Collaborando a un’altra paura incombente, anch’essa di portata globale, che accompagna l’intera parabola del secondo Novecento: quella della catastrofe della società nella sua forma moderna, e della stessa possibilità del sociale.

Programma delle tre giornate

1. Il presagio della catastrofe

Mezza giornata dedicata a James G. Ballard (venerdì 8 ottobre ore 15.00) Tavola rotonda Introduce e modera: Filippo La Porta (giornalista e critico letterario) Relatori: Andrea Colombo (“Gli Altri”), Antonio Caronia (Accademia di Brera), Angelo Petrella (scrittore), Emiliano Ilardi (Università di Cagliari) Ore 17.30 – Presentazione del volume a cura di Antonio Caronia e Antonio Tursi, Filosofie di Avatar. Immaginari, soggettività, politiche (Edizioni Mimesis 2010). Ne discuteranno con gli autori: Emiliano Ilardi (Università di Cagliari), Daniele Gambarara (Università della Calabria)

2. L’immaginario della fine

Mezza giornata su catastrofe, paura, immaginario (sabato 9 ottobre ore 9.00) Tavola rotonda Introduce e modera: Giovanni Ragone (Università La Sapienza Roma) Relatori: Alberto Abruzzese (Università IULM Milano), Alberto Asor Rosa (Università La Sapienza Roma), Dominique Boullier (Università Sciences Po Parigi), Mario Ricciardi (Politecnico di Torino), Bruno Moroncini (Università di Salerno), Giacomo Marramao (Università Roma Tre) Intervengono dal pubblico: Giovambattista Fatelli (Università La Sapienza Roma), Fabio Tarzia (Università La Sapienza Roma), Fabio Di Pietro (Università La Sapienza Roma), Giulia Ovarelli (Università Urbino Carlo Bo)

3. Comunicare la catastrofe

Mezza giornata su catastrofe ambientale e comunicazione politica (sabato 9 ottobre ore 15.00) Tavola rotonda Introduce e modera: Pietro Greco (L’Unità) Relatori: Gianni Mattioli (Università La Sapienza Roma), Martin Voss (Università di Kiel), Federico Boni (Università di Milano Statale), Marco Fratoddi (direttore de “La nuova ecologia”) Ore 18 – Relazione sui risultati della ricerca Prin 2008-2010 dedicata alla catastrofe ambientale, coordinata dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione Università Roma “La Sapienza”. Intervengono: Mihaela Gavrila (Università La Sapienza Roma), Davide Borrelli (Università del Salento), Maria Giovanna Onorati (Università della Val d’Aosta)