In Italia si ripete ormai da alcuni anni che la fantascienza, almeno a livello letterario, è morta e sepolta. È un fatto che la sua presenza sugli scaffali delle librerie si riduca sempre di più con il passare del tempo e basta che in copertina venga dichiarata l'appartenenza di un libro a questo campo per allontanarne i potenziali lettori.

Non è molto differente la situazione negli Stati Uniti, dove un'erosione continua degli appassionati ha costretto molte case editrici a rivedere i propri programmi per il futuro, di solito riducendo le uscite e le ristampe (la Penguin), oppure a cancellare intere divisioni (come per la Tor) se non ad abbandonare del tutto il genere (nel caso della Hachette).

Visto il calo di interesse per le avventure spaziali, i viaggi nel tempo o le invasioni aliene e la scarsa partecipazione in generale alle convention del settore, gli organizzatori del Premio Hugo, istituito a partire dal 1955 in onore di Hugo Gernsback, fondatore della rivista Amazing Stories, hanno pensato di formare un comitato per svecchiare il premio in occasione dell'ingresso nel nuovo decennio.

In un articolo che apparirà questo mese sulla nota rivista Locus, ma che è anticipato come notizia sul sito locusmag.com, viene discussa la prima delle proposte dello Hugo Committee: quella di mantenere inalterato il nome del premio, in modo da garantirne la continuità di fronte agli appassionati, ma di ampliarne il significato, dedicandolo a Victor Hugo.

Lo Hugo Commitee è il comitato strategico di sette saggi, formato a gennaio e presieduto da Margaret Atwood, incaricato di far uscire il Premio dal tunnel a fondo cieco in cui è finito.

"Perché limitarsi alla sola fantascienza, quando sono ben altri i generi letterari che adesso interessano il pubblico?" ha dichiarato la Atwood. "Perché non far partecipare al Premio scrittori e scrittrici in grado di richiamare il pubblico? Soprattutto considerando che nessun autore di un certo calibro ama essere accomunato a quelli che scrivono, per scelta o per errore, di fantascienza. Abbiamo riflettuto molto e la nostra proposta è di cambiare obiettivo fin dal prossimo anno. Se non da questo. Siamo ancora in tempo."

Quindi, secondo le intenzioni del comitato, a partire dal 2011 (o già dal 2010) il Premio Hugo verrebbe dedicato a Victor Hugo, grande scrittore, poeta e drammaturgo francese e padre del romanticismo, scopritore dei valori e delle sfumature dell'animo umano. Hugo è nato a Besançon nel 1802 ed è scomparso a Parigi nel 1885.

"Victor Hugo ha scritto opere memorabili e imperiture che hanno attraversato i secoli per giungere e restare tra noi. Rimane attuale anche adesso" ha aggiunto George RR Martin, anche lui membro dello Hugo Commitee e tra i più accesi sostenitori del nuovo indirizzo.

Di conseguenza, tutte le categorie dei Premi Hugo sarebbero aperte a qualsiasi altro genere letterario e non più alla sola fantascienza. Anche se va notato che negli ultimi anni entravano in finale, e spesso vincevano, anche opere fantasy, come Harry Potter e il Calice di Fuoco nel 2001 o The Graveyard Book di Neil Gaiman lo scorso anno.

"Sono davvero emozionata e spero che la proposta verrà accettata," ha concluso la Atwood nell'articolo. "In questo modo riusciremmo a mantenere il nome del premio, ma anche ad aggiornarci. E riporteremmo la letteratura al centro dell'attenzione."

Va anche detto che la dedica a Victor Hugo non potrebbe cadere in un momento migliore, visto che il prossimo anno è prevista l'uscita di I miserabili 3-D, una nuova versione cinematografica diretta da Laurence Fishburne (il Morpheus di Matrix) che attualizza, soprattutto dal punto di vista visivo, il grande classico dello scrittore. Forse la proposta del comitato non è del tutto casuale.