La marcia di Avatar verso tutti i record possibili non conosce soste; il kolossal di James Cameron ha ormai sfondato il tetto dei due miliardi di dollari di incasso nel mondo, mentre in Italia in due settimane di programmazione ha già incamerato più di trentadue milioni di euro. Tra la miriade di iniziative collegate al film e al suo merchandising, spiccano ovviamente quelle che fanno riferimento ai Na'vi, gli alieni blu diventati di colpo popolarissimi e citati ormai praticamente da tutti i media e in qualunque occasione. In particolare suscita curiosità l'iniziativa relativa alla lingua parlata dagli alieni, e che oltre alla sua pagina Wikipedia, ora ha il suo sito ufficiale di riferimento, www.learnnavi.org, su cui è possibile reperire tutto ciò che serve per imparare il Na'vi (non sapremmo dire in quante lezioni).

Come è noto Cameron, nella volontà di creare un perfetto universo narrativo per la sua pellicola, in fase di preparazione delle riprese incaricò Paul Frommer, docente di linguistica e direttore del Center of Management Communication della Marchall School of Business, di creare ex novo una lingua coerente con la sua idea dei Na'vi, che fosse pronunciabile dagli attori ma che fosse diversa da qualunque altro linguaggio umano. Frommer si mise al lavoro e in sei mesi sfornò una lingua nuova di zecca, di ispirazione vagamente asiatica (un mix tra polinesiano, bantu e giapponese), che comprendeva regole grammaticali e sintattiche create per l'occasione e un vocabolario di circa mille termini, in continua evoluzione. Frommer ha poi accompagnato il cast durante le riprese nell'uso della lingua, e ne ha anche esteso la portata al videogioco collegato.

L'iniziativa non è affatto una novità per il mondo fantascientifico cinetelevisivo. È ormai entrato nella storia il dizionario Klingon, creato dal glottoteta (ovvero progettista di lingue artificiali) Mark Okrand, in collaborazione con James Doohan, ai tempi del primo film della serie classica. Da allora è seguita la costruzione del dizionario Vulcan, poi di tutta la pletora di linguaggi dell'universo di Guerre Stellari (lo Huttese, il M'Andoa), per arrivare all'Interlac parlato in Babylon 5 e al Goa'uld di Stargate SG-1. In campo letterario si parte poi dall'Ovestron di Il Signore degli Anelli, per giungere via via al Galach creato da Frank Herbert per la saga di Dune, allo Stark del ciclo di Ender di Orson Scott Card e al Marain del ciclo della Cultura di Iain Banks. E questo solo per citarne alcuni.

Quello che forse molti non sanno è che la xenolinguistica (o esolinguistica, o astrolinguistica riferendosi alle comunicazioni interstellari) sta uscendo dall'ambito puramente letterario e fantasioso per diventare una materia di studio, anche se per ora solo speculativa. Infatti dall'inizio del programma SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) in poi, il problema di come comunicare con eventuali civiltà aliene se lo stanno ponendo in parecchi. È sufficiente pensare all'enorme varietà di modi comunicazione, verbale e non verbale, che utilizzano sul nostro pianeta tutte le forme di vita, oltre a noi esseri umani, per capire al complessità del problema e l'enorme numero di variabili coinvolto (morfologia, caratteristiche fisico-chimiche dell'ambiente, grado di sviluppo del cervello eccetera). Tanto che il filosofo Willard Van Orman Quine già negli anni sessanta elaborò la teoria dell'indeterminatezza della traduzione (indeterminacy of translation), secondo la quale un'ipotesi di traduzione può essere validata solo riferendosi al contesto nel quale quel linguaggio si è sviluppato, determinando le frasi esatte con le quali si indicano gli stessi concetti.

In effetti è ciò che ha fatto Frommer. Partendo dalla descrizione dettagliata dell'universo di riferimento dei Na'vi, Frommer ha costruito una lingua basata su sette vocali e venti consonanti, con relative regole di pronuncia per le forme singolari, plurali e interrogative, mentre la grammatica si occupa di definire le parti del discorso. Tornando al sito, esso si presenta semplice da usare e ricco di informazioni e link alle più disparate risorse della rete, dalle sezioni wiki ai forum dedicati. La parte di documenti in formato PDF da scaricare liberamente è molto ricca, e comprende l'intero compendio della lingua Na'vi: guida di riferimento, alfabeto, grammatica, sintassi, glossario, corso di pronuncia. Il compendio della grammatica a oggi è tradotto in ben sei lingue; a breve dovrebbe aggiungersi anche l'italiano, la cui pagina è in fase di costruzione. Insomma una miniera di risorse in continua espansione (il progetto di sviluppo della lingua non si è fermato), interessante per i curiosi ma anche per chi studia professionalmente le lingue.